Locarnese

Al Liceo di Locarno la 'salute' in tante declinazioni

Un successo la giornata d'approfondimento con 60 relatori di spicco, tra medicina, arte, economia e media

(Ti-Press)
4 maggio 2018
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Dopo le “autogestite”, che si sono svolte all’inizio della settimana, ieri al Liceo di Locarno (LiLo) è stato il turno della giornata dedicata all’approfondimento. Una formula proposta ad alunni e docenti, che prevede la partecipazione di relatori provenienti dall’esterno: professionisti, professori di vari ordini scolastici e personalità di settori diversi (dagli enti benefici all’economia).
«Abbiamo creato 28 moduli, costituiti da tre incontri formativi e informativi ciascuno – spiegano Elena Malinverno Del Busco e Massimo Lolli, insegnanti al LiLo e membri del comitato organizzativo ConTatto –. Le classi, suddivise per biennio, hanno potuto scegliere un percorso».
Una macchina ben oliata che ha permesso ai seicento studenti e all’ottantina di docenti di muoversi con facilità fra i diversi argomenti affrontanti dai sessanta relatori: «È il terzo anno consecutivo e il tema scelto questa volta era la salute, declinata in varie forme». Non solo medicina, quindi, ma anche arte, letteratura, mass media, economia e politica. «Gli studenti e i docenti apprezzano, così come i relatori, che accolgono sempre il nostro invito con piacere – proseguono gli intervistati –. Gli argomenti vengono scelti in sintonia con il comitato degli studenti, tramite un dialogo aperto». Ieri, fra i temi affrontanti, ce n’erano alcuni davvero particolari e ogni relatore ha avuto la possibilità di illustrare il suo argomento con una buona dose di libertà.


Chi sta facendo ammalare i media?


Noi, per curiosità professionale, abbiamo assistito a una parte dell’incontro sullo stato di salute dei mass media. Al tavolo dei relatori Maurizio Canetta, direttore Rsi, e Matteo Caratti, direttore laRegione. Moderatore il giornalista Saverio Snider, già addetto stampa del Ministero pubblico.
Canetta ha parlato del crollo di fiducia nei confronti dei giornalisti da parte di lettori, ascoltatori e telespettatori: «Ci si mette una vita ha conquistarla e un attimo a perderla», ha affermato. L’analisi degli alunni, che sono stati sollecitati dai relatori a più riprese, è stata impietosa: la credibilità degli addetti ai lavori effettivamente sta crollando sotto i colpi delle notizie false (fake news) e a causa della mancanza di approfondimenti e della fretta, imposta dai ritmi sempre più serrati dei nuovi media e da internet. Canetta, esempi alla mano, ha spiegato che la manipolazione dell’informazione è un fenomeno antico, e non certo inventato per i social media. Snider ha confermato: «È un problema serio quando è un governo a diffondere notizie false...». Caratti, infine, ha ammesso che «la credibilità dei giornalisti non può che andare a picco se cascano nei tranelli della propaganda di quei governi che vogliono manipolare l’opinione pubblica». E lo strumento di difesa non può essere che il senso critico, che ai giornalisti non deve mancare. Agli studenti è stato chiesto come fanno loro a difendersi dalle fake news. E le risposte non si sono fatte attendere: verificare se la notizia è confermata da altre fonti e dubitare se l’informazione arriva da un social. «Le notizie di quel genere – ha assicurato uno dei liceali – noi non le facciamo girare e quindi non le condividiamo con altri utenti». «Preferiamo fonti più attendibili –, gli ha fatto eco una compagna –, come Cdt o laRegione». La settimana al LiLo si concluderà oggi, con una giornata di approfondimento legata alle opzioni specifiche per seconde, terze e quarte.

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