Locarnese

Trattenuta contro la sua volontà, la Polizia fa irruzione

Si delineano i contorni del sequestro avvenuto stanotte, a Golino. Interrogati due giovani trentenni e la madre. La presunta vittima è una ragazza 26enne

Ti-Press
19 aprile 2018
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Un tentativo di sequestro, con un intervento delle forze dell’ordine che ha costretto, i malintenzionati – due fratelli sulla trentina e la madre 55enne – a desistere dal loro intento. Quello di “segregare” una ragazza. All’origine del gesto insensato, come anticipato da Ticinonews, probabilmente motivi sentimentali. Una relazione d’amore forse finita male, una separazione mal digerita. Fatto sta che sulla strada che dal Ponte di Golino sale a Intragna, la notte di mercoledì su giovedì è stata alquanto movimentata. Infatti i tre, con la ragazza 26enne tenuta in “ostaggio”, si sono barricati in casa, chiudendo porte e finestre. Non erano armati, è bene precisarlo. Diverse pattuglie della polizia sono accorse. Con loro i negoziatori, per vedere di risolvere pacificamente la vicenda ed evitare che qualcuno si facesse male. Sul posto anche uomini dei reparti speciali pronti a fare la loro parte nel caso la situazione fosse sfuggita di mano. Dopo alcune ore di discussioni, la presunta vittima è stata fortunatamente rilasciata. Decisiva l’irruzione delle teste di cuoio, penetrate nell’ edificio di più piani dalla porta d’entrata e da una portafinestra. I tre autori del sequestro e la ragazza sono stati condotti al comando dove ieri hanno dovuto rispondere alle domande degli inquirenti. Non c’è stato, almeno sin qui, alcun arresto, ci ha confermato il portavoce della Polcantonale. Tutti sono stati rilasciati.

Una vita strana, con atteggiamenti spesso sopra le righe

A Golino, intanto, dalle prime luci dell’alba, l’abitazione è stata a lungo perquisita dagli agenti, rimasti a piantonare la proprietà fino a sera. Controllate pure le vetture sportive, posteggiate sul piazzale di casa. Stando a persone domiciliate nella vicinanze, i due fratelli non sarebbero nuovi a “bravate”. Qualcuno, in paese, ci riferisce addirittura di “corse in auto a folle velocità nottetempo sulle strade della zona e di atteggiamenti provocatori e irrispettosi del quieto vivere e dell’ambiente (come il gettare rifiuti dalle finestre di casa, una cattiva abitudine che attira, ogni notte, diversi animali selvatici dal bosco sottostante). Addirittura c’è chi ricorda di un incendio, appiccato – storia di qualche anno fa – a una vettura posteggiata sull’argine, a Golino. Rogo dietro il quale ci sarebbe, a quanto sembra, la mano di uno dei due. Soggetti con problemi di inserimento nella società, senza un lavoro fisso, che di giorno non si vedono quasi mai girare in paese, sostiene qualcuno. Casi dei quali l’autorità centovallina è comunque pienamente a conoscenza. Più volte in passato, stando a quanto ci è stato riferito, il loro comportamento è infatti stato segnalato ai servizi dell’assistenza dai quali, fino a qualche tempo fa, dipendevano. «La loro è una vita alquanto strana – sostiene un’altra vicina – di giorno non escono mai di casa. La notte, con le loro auto sportive, percorrono le strade facendo un gran baccano. Mi domando di cosa vivano…». Una domanda, questa, che altri centovallini, in queste ore, si sono posti. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Marisa Alfier. Nei confronti dei protagonisti di questa preoccupante storia sono al vaglio alcune ipotesi di reato.

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