Locarnese

Camedo, il potenziale del territorio in un festival

Si è tenuta lo scorso settimana, nella località di confine, la rassegna dedicata alle risorse della valle. Un evento culturale che alterna conferenze a momenti di intrattenimento

(foto Vittorio Kellenberger)
9 aprile 2018
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«Eventi come questo sono importanti sia dal punto di vista del trovarsi assieme, sia dal punto di vista culturale. Costituiscono momenti aggregativi significativi per la gente locale, resi possibili soprattutto grazie allo spirito collaborativo di persone come Corinna Vitale e Stefan Bütschi, che si coordinano e cooperano con altri enti e associazioni centovallini, ognuno dei quali con le proprie competenze e peculiarità, allo scopo di raggiungere un obiettivo comune, ovvero il diffondere conoscenza divertendosi». Sono parole, queste, pronunciate dal sindaco di Centovalli, Ottavio Guerra, in occasione dell’inaugurazione del Festival di Camedo, andato in scena lo scorso fine settimana nella frazione di confine. Una tre giorni ricca di cultura, animazioni, allegria e gastronomia. Utile, soprattutto, per capire come si possono esprimere le potenzialità del territorio e delle sue preziose risorse. Fil rouge di questa edizione dell’evento, i giardini pensili. Intesi come terrazzamenti, edificati dagli avi per vincere le pendenze proibitive dei pendii e poterci vivere e sfamare la popolazione. Una dimostrazione d’inventiva che ha permesso a queste aree decentrate di sopravvivere. Sempre di sfida si è trattato anche nel caso del Centro sociale onsernonese, struttura che ha consentito alla vicina Valle Onsernone di creare opportunità di lavoro e, ai suoi anziani bisognosi di cure e assistenza, la permanenza in zona. Di ciò che inizialmente era visto come un progetto utopistico – ma che ora nessuno critica più – hanno parlato il dottor Beppe Savary-Borioli e alcuni collaboratori. Denise Binggeli si è soffermata sulla biodiversità nei terrazzamenti abbandonati e sull’importanza del loro recupero. Di “Patrimonio culturale come opportunità di sviluppo” ha invece parlato Mattia Dellagana, curatore dei musei regionali di Centovalli Pedemonte e Onsernone. Musica, ristorazione e spettacoli hanno completato la tre giorni. D.L.

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