Locarno

Un aiuto asinino contro le piante infestanti

Nella lotta contro il Poligono del Giappone, Locarno impiegherà, al posto dei diserbanti, a quattro asinelli

Ti-Press
24 marzo 2018
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Non prodotti fitosanitari ma alcuni asinelli per la lotta al famigerato Poligono del Giappone, una pianta molto infestante – introdotta in Europa nel 1823 dall’Estremo Oriente – che sta proliferando anche in Ticino. Nella zona golenale a nord della Morettina da aprile sarà avviato un progetto in collaborazione con il Dipartimento del territorio, l’Ufficio forestale, il proprietario del sedime, il Consorzio Rovana-Maggia-Melezza, lo Studio d’ingegneria Andreotti e Partner, l’ing. Giovanni Monotti e un contadino. Lo rende noto il Municipio cittadino nella sua risposta all’interrogazione con cui i consiglieri Pier Mellini, Fabrizio Sirica e Pietro Snider (Ps) ha recentemente posto l’accento sul taglio delle piante in atto nella zona golenale. Tale progetto prevede la gestione dei Poligoni asiatici tramite il pascolo di asini. “La frequenza della distruzione – precisa il Municipio – è fondamentale. Il Poligono è palatabile solo se tenero. Il passaggio degli asinelli deve avvenire a settimane alterne. L’area è suddivisa in due settori di circa 1’000 m2. Un container centrale funge sia da riparo sia da valvola. Quattro asinelli pascolano un settore durante una settimana e lo esauriscono. Le porte del container vengono aperte in modo tale che gli asinelli si possano spostare nell’altro settore; quindi si richiude lo sportello del primo settore esaurito. Poi gli asinelli pascolano nel secondo settore durante una settimana e lo esauriscono. Le porte vengono riaperte e gli asinelli si spostano di nuovo nel primo settore, e via dicendo. Il periodo di pascolo va da aprile fino a ottobre. Il progetto inizierà il mese prossimo e verrà riproposto nel 2019”.

‘Piena fiducia negli specialisti’

Per quanto riguarda invece le polemiche relative al taglio delle piante, viene ricordato che in ottobre il Wwf aveva chiesto pubblicamente lo stop immediato dei lavori ma, dopo un sopralluogo con Francesco Maggi, lo stesso aveva potuto rendersi conto dei fini e della bontà del progetto (vedi ‘laRegione’ del 6 dicembre). Riguardo ai dubbi espressi da Mellini sulla tipologia di piante destinate al taglio, il Municipio “ha preso conoscenza del progetto e dà piena fiducia agli specialisti, all’ispettorato federale, agli uffici cantonali coinvolti e al Consorzio che sovraintende all’esecuzione”. Tuttavia, non viene condivisa appieno l’affermazione generica secondo cui il taglio comprometterebbe l’ombra nella zona della passeggiata. “Non è previsto – si legge – un intervento di taglio radicale delle piante, bensì un intervento a tappe su più anni, sfoltendo la vegetazione e lasciando le numerose piante giovani. L’ombra generata dalle alberature rimanenti, soprattutto nelle ore pomeridiane con luce proveniente da ovest, non risulterebbe compromessa totalmente”. Gli attuali interventi sono in primo luogo finalizzati alla messa in sicurezza degli argini sommergibili. In parallelo, si procederà all’allontanamento delle piante secche sull’argine insommergibile e alla raccolta del legname originato dagli schianti da neve. In seconda battuta si passerà alla gestione del corredo arbustizio, che si protrarrà su più anni.

Giovani in assistenza

Nelle sue risposte, il Municipio rende fra l’altro noto, per quanto concerne il coinvolgimento di giovani in assistenza nei lavori, che la Città è già attiva, collaborando con le istanze cantonali. Attualmente sono attive alcune persone in assistenza, di cui due nel Servizio parchi e giardini, il quale collabora con una scuola specializzata e occupa, per periodi di alcune settimane all’anno, alcuni giovani con difficoltà d’apprendimento. Tra gli obiettivi vi è l’inserimento di questi giovani nel mondo del lavoro. In passato uno di essi ha trovato un posto di lavoro come apprendista aiuto giardiniere nel Servizio parchi e giardini, ha superato gli esami ed è ora parte integrante dell’organico. Inoltre in aprile è previsto un incontro con il giudice cantonale per i minorenni per tematizzare l’eventuale inserimento di giovani condannati ad attività di pubblica utilità.

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