Locarnese

Rotonde, retromarcia o paralisi

La decisione del Cantone di sostituirle con semafori intelligenti non fa l'unaninimità

Arduo far quadrare il cerchio...
(TI-Press)
21 marzo 2018
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Rotatorie stradali, croce e delizia degli automobilisti. In alcune zone del cantone, com’è il recente caso nel Mendrisiotto, spopolano (ne sono sbucate come funghi all’uscita autostradale di Mendrisio, a Rancate e a Genestrerio). In altre, come sul martoriato Piano di Magadino, c’è chi intende “cancellarle” e sostituirle con semafori cosiddetti intelligenti. Logico, a questo punto, chiedersi se esse funzionino e assolvano lo scopo che si prefiggono o meno. I pareri, sul tema, sono contrastanti. In un’interpellanza inoltrata al Municipio di Gambarogno (vedi sotto) il consigliere comunale Cleto Ferrari si sofferma sulla recente decisione, del Dipartimento del territorio, di semaforizzare alcuni punti di questo tracciato (nello specifico tra Contone est e ovest e Quartino-Luserte) e sulle conseguenze che questa scelta potrà avere sulla mobilità nella regione del Gambarogno. Cleto Ferrari non è comunque il solo scettico al riguardo di questo nuovo orientamento viario. Renato Gazzola, portavoce Tcs, confessa il suo stupore: «La notizia di voler sostituire alcune rotonde con impianti semaforici ha sorpreso un po’ tutti. Fa specie sapere che in un recente passato si siano spesi milioni per costruirle e ora, con una certa “facilità”, ci viene detto che non rispondono più allo scopo per il quale erano state introdotte. Questo lascia perplessi. Il semaforo può essere “intelligente” finché si vuole, ma se non è perfettamente sincronizzato può generare colonne. Staremo a vedere. Leggendo il messaggio del Cantone, ho come l’impressione (mia personale) che ci sia dietro una mossa per rendere meno attrattivo il collegamento stradale per Locarno e invogliare la gente a salire sul treno. Senza dimenticare che saranno spesi ulteriori 3,3 milioni di franchi per un collegamento che, dal 2020, passerà nelle mani della Confederazione… Il Tcs in ogni caso si chinerà sul tema prossimamente».

‘Disagi per il Gambarogno’

Cleto Ferrari, membro del legislativo di Gambarogno, ritiene che la decisione del Cantone di posare semafori al posto delle rotatorie possa costituire “un’altra forzatura nei confronti della mobilità privata”. Già confrontata con non pochi problemi (ritardi nella realizzazione della ciclopista Quartino-Magadino, assenza di collegamenti ferroviari a orari accettabili, mancanza di agganci dei mezzi pubblici ad AlpTransit ecc…), la regione del Gambarogno a detta di Ferrari potrebbe dover fare i conti anche con ulteriori criticità. “Il calibro della strada che si vuole semaforizzare – osserva – oscilla tra i 1’800-2’000 veicoli ora. Nei momenti di punta tutto il comprensorio è saturo. Semaforizzare le rotonde significa di fatto negli orari di punta bloccare totalmente lo scorrimento durante l'intervallo previsto a favore degli abitanti di Contone per accedere alla strada principale”. Ferrari conclude sottolineando come “la semaforizzazione porterà ad un peggioramento complessivo della mobilità privata motorizzata”, con tutte le conseguenze del caso per la qualità di vita in una regione a chiara vocazione turistica.

Correttivi in attesa dell’A2-A13

«Il contesto in cui si trova quest’asse stradale è profondamente cambiato» – replica l’ingegner Patrick Rivaroli, capoarea operativa Sopraceneri del Dipartimento del territorio –. Gli innesti laterali, un tempo limitati, con la crescita degli insediamenti oggi sono aumentati a dismisura e le rotonde, “troppo democratiche” come concezione, non riescono a rendere scorrevole il traffico. È dunque giunto il momento di intervenire con una terza fase di misure. L’onda verde che intendiamo introdurre regolerà gli innesti dalle strade laterali. Il futuro collegamento veloce A2-A13 non è ancora realtà, ma è chiaro che questa strada finirà, prima o poi, declassata. Da qui a là dovremo comunque mantenere almeno lo status quo ed evitare la paralisi. Il giorno che il collegamento passerà nelle mani della Confederazione, le priorità cambieranno. Il problema è oggi attuale e noi abbiamo il compito di risolverlo».

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