Locarnese

Unione di Cevio e Lavizzara, le riserve del Ps valmaggese

Presa di posizione critica sulla proposta aggregativa del Cantone: 'Non bisogna imporre soluzioni dall'alto, evocando misure coercitive'

Un'immagine del Piano di Peccia
(Tipress)
27 febbraio 2018
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La Sezione del Partito socialista di Vallemaggia, chinandosi sulla questione del Piano cantonale delle aggregazioni promosso dal Dipartimento delle istituzioni, che prevede uno scenario con due unici Comuni per tutta la Vallemaggia (Alta e Bassa Vallemaggia), esprime le proprie riserve in merito all’idea di unire i comuni di Cevio e Lavizzara. “Il comune di Lavizzara – rileva – è già la sintesi di un territorio, memorie e villaggi variegati, ma uniti da una lunga storia comune e da confini geografici ben delimitati, ancorché molto ampi. Allargare ulteriormente questi confini avrebbe il controproducente effetto di perdere il contatto con il suo territorio, relegando la Lavizzara al destino di periferia della periferia”. Secondo il Ps, il comune è l’ente pubblico più vicino alle persone e, specialmente in una valle alpina, chi lo amministra dovrebbe essere in grado di misurare con i propri passi i desideri e i bisogni di chi vi vive. Uomo e territorio sono intimamente legati e perdere la dimensione di uno equivale a perdere di vista l’altro. “La nostra Sezione – conclude – non è contraria alle aggregazioni ma ritiene necessario misurarsi di volta in volta con le specifiche realtà locali, senza cadere nella tentazione di voler imporre soluzioni dall’alto, evocando misure punitive”. Il Ps Vallemaggia auspica pertanto che i preposti Uffici cantonali sappiano raccogliere tutte le varie sensibilità e osservazioni locali e ne tengano conto nella valutazione dei propri obiettivi aggregativi. 

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