Locarnese

Energia con i resti di cucina

In arrivo a Losone cassonetti per la raccolta di scarti cotti e crudi: saranno utilizzati da una centrale a biomassa del Sopraceneri

Non chiamatela spazzatura...
(Ti-Press)
22 febbraio 2018
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Bucce di patate, foglie d’insalata avvizzite, resti cotti o crudi di cucina. A Losone, la raccolta e lo smaltimento di questi scarti non sono mai stati regolamentati. Alcuni li buttano nel bidone del “verde”; altri li portano al centro di raccolta dello Zandone (dove da inizio 2018 non sono più accettati); altri ancora, con giardino o orto, li utilizzano per il compostaggio. Una scelta, quest’ultima, dettata da spirito ecologico, ma non attuabile da chi vive in appartamento. La situazione incerta non manca di suscitare perplessità nella popolazione e, recentemente, sul tema il consigliere comunale del Ppd Silvano Beretta ha inoltrato un’interpellanza.

Il Municipio ha deciso di cambiare rotta per incentivare un utilizzo intelligente di questa materia organica, apportando i necessari correttivi. Martedì sera ha approvato la posa di container per la raccolta degli scarti cotti e crudi. «È vero – conferma il vicesindaco Ivan Catarin, capo del Dicastero ambiente –. In sei “isole ecologiche” e allo Zandone una ditta specializzata poserà questi contenitori, li ritirerà quando sono pieni, sostituendoli man mano con altri, doverosamente puliti e sterilizzati».
Ci saranno cattivi odori e incursioni di animali selvatici affamati? «Assolutamente no. I container sono sigillati e hanno un sistema che evita efficacemente le esalazioni. Verrano sbloccati ogni mattina dagli addetti comunali».

Che ne sarà degli scarti delle cucine losonesi? «La ditta che li ritira, li impiegherà per alimentare una centrale a biomassa nel Sopraceneri». Dopo aver fornito energia, quello che resta sarà trasformato in composto per fertilizzare campi agricoli. Insomma, un percorso virtuoso. «Speriamo che funzioni a dovere. Nella prima fase sperimentale faremo le nostre valutazioni. Se sarà il caso, utilizzeremo contenitori più grandi». Non cambierà nulla, invece, per gli altri scarti vegetali, quelli provenienti dal giardinaggio. Le regole restano quelle adottate finora (con le relative tasse). Informazioni dettagliate saranno pubblicate sulla prossima edizione di “Losone è”.

Tasse che cambiano

Losone, che già da anni ha deciso di applicare la tassa sul sacco, come tutti i Comuni del Ticino, dovrà presto adeguarsi alla legge cantonale. Ciò significherà modificare e adattare le tariffe. La tassa base salirà, mentre il costo dei sacchi (oggi si pagano due franchi per 35 litri) scenderà. Quando avverrà il cambiamento? «Il messaggio municipale, con le proposte di modifica e con le nuove normative, sarà pronto nella sua versione definitiva il prossimo mese di marzo. L’intenzione è di permettere al Consiglio comunale di discuterlo già nella seduta di giugno. Da parte nostra lo abbiamo già sottoposto a Mister Prezzi. Probabilmente, così come avverrà in molte altre località ticinesi, entrerà in vigore all’inizio del 2019».

Nel corso degli anni, Losone ha già fatto molto (e investito parecchi soldi) per incentivare la separazione dei rifiuti. Nelle “isole ecologiche”, create per servire al meglio i diversi quartieri, vi sono contenitori interrati per vetro, lattine, carta e pet. Poi ci sono altri punti pensati per i rifiuti speciali o ingombranti (il più grande è allo Zandone).
Attualmente con le tasse specifiche viene coperto l’85 per cento della spesa generata dalla raccolta e dallo smaltimento; dall’anno prossimo si raggiungerà il 100 per cento.

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