Locarnese

San Donato di Intragna: in un mese tutto è cambiato

Ieri la decisione di liberarsi della direttrice contestata, mentre a dicembre una lettera del Consiglio di Fondazione accusava la stampa di "tentativi di destabilizzazione"

La Casa San Donato di Intragna (Ti-Press)
25 gennaio 2018
|

Ieri la notizia della disdetta del contratto di lavoro per la direttrice contestata da anni dai dipendenti; ma non più di un mese fa una lettera ai familiari e ai rappresentanti degli anziani ospiti all'istituto, in cui si accusavano i media di attacchi strumentali e si rimandavano – nuovamente – al mittente tutte le accuse di malagestione rivolte alla Direzione.

È cambiato tutto in pochissimo tempo, al San Donato di Intragna. Come detto, ieri il Consiglio di Fondazione ha dovuto comunicare urbi et orbi la sua decisione di sollevare dall'incarico la direttrice visto che “da qualche tempo sono venute alla luce problematiche di natura lavorativa vieppiù frequenti e gravi, le quali hanno coinvolto in prima persona le collaboratrici e i collaboratori dell’Istituto, con dissidi, anche interni, riconducibili per lo più ad un sistema di conduzione inadeguato”. Questo, mentre a dicembre l'approccio a tutta la problematica – e in particolare rispetto ai continui Sos di una buona parte dei dipendenti – era completamente diverso. In una missiva inviata alle persone vicine agli ospiti il presidente del Consiglio di Fondazione Ottavio Guerra scriveva infatti che "per il San Donato è stato un anno particolare, caratterizzato da qualche discussione all’interno del personale e, quindi, dalla necessità di approfondire e risolvere pacatamente le varie tematiche che venivano, di volta in volta, sollevate”. Una situazione determinata, per Guerra, dagli "attacchi mediatici (articoli di giornale, siti web, social netword, ecc.) rivolti all’Istituto, alla sua Direzione e, quindi, anche alle collaboratrici/tori che vi lavorano. Si è trattato di interventi ingiusti e di tentativi – comunque falliti – di destabilizzare la struttura”.

Tentativi falliti... almeno fino a quando un rapporto sull'audit condotto per mesi dal Laboratorio di psicopatologia del lavoro, su mandato dell'Ufficio del medico cantonale, intervistando un centinaio fra attuali ed ex impiegati, non ha indicato quanto grave fosse realmente la situazione all'interno della casa per anziani. Infatti, dopo la presentazione del rapporto, a strettissimo giro di posta è caduta l'inevitabile decisione di voltare pagina.

Per buona pace della manodopera bistrattata per anni e anche, un po', della stampa, che per certi ambienti è cattiva per il solo fatto di cercare la verità. 

 

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔