Locarnese

Ristrutturazione scuola, 'Chi ha sbagliato paghi'

Duro attacco del municipale centovallino Ewan Freddi alla gestione del cantiere. Le critiche a poche settimane dal voto sul credito per le solette

23 gennaio 2018
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«Un cantiere che è partito male e che finirà ancora peggio!». È categorico Ewan Freddi, municipale centovallino. I 200mila franchi di credito chiesti dall’esecutivo per il rifacimento delle solette dell’edificio scolastico, attualmente in fase di ristrutturazione, sono – secondo lui – la dimostrazione, evidente, di come qualcosa non abbia funzionato. «Già al momento delle delibere – tira dritto l’interessato, che si prende la sua parte di responsabilità dal momento che di edilizia se ne intende – non ci siamo mossi come avremmo dovuto. Ci siamo fidati troppo della direzione lavori e dell’architetto. Col senno di poi dico che avremmo dovuto presentare una domanda di costruzione e non una semplice notifica». Il pensiero corre all’assegnazione degli appalti che, già in occasione di una seduta di legislativo, aveva fatto storcere il naso a più di un consigliere. «L’avessimo fatto, avremmo avuto a disposizione una perizia statica dell’edificio. Purtroppo non è andata così. Ci siamo fidati delle indicazioni forniteci. Loro sono dei professionisti del ramo, pagati per quello che fanno». Resta, ora, da convincere il legislativo a votare il credito supplementare sottopostogli. Le commissioni (Gestione e Edilizia) non le hanno mandate a dire all’autorità municipale in un recente incontro sul tema. Il loro rapporto arrischia di essere negativo. «Si tratta di un edificio scolastico e mi rendo conto che è un argomento sensibile, soprattutto per le famiglie con figli in età di elementari. Ma qui si tratta di riflettere attentamente sull’eventuale rimando del messaggio. Sono dell’avviso che se la consegna della sede dovesse slittare di qualche mese non sarebbe un dramma. Gli alunni oggi fanno capo a strutture provvisorie in paese che sono comunque consone all’insegnamento. Sono delle dislocazioni che non sono costate poco e credo che una permanenza prolungata delle classi non creerebbe problemi di sorta».

Il credito, una scelta dolorosa

La bocciatura del credito consentirebbe, a quel punto, al Municipio, di analizzare con mente lucida la situazione. E trarre i dovuti insegnamenti dagli errori commessi. Almeno così la pensa Ewan Freddi: «Stiamo ad ogni buon conto già viaggiando con un po’ di ritardo sulla tabella di marcia prevista. Dal 16 agosto, data d’avvio del cantiere (tutto era già stato predisposto qualche settimana prima) ci avevano assicurato che in una cinquantina di giorni lavorativi gli interventi sarebbero stati portati a termine…Perché correre, a ’sto punto? Bisognerebbe a mio avviso anche stabilire le responsabilità. Chi ha sbagliato, passi alla cassa. Non è giusto che siano i nostri contribuenti a dover mettere mano al borsello. Oltretutto c’era una penale su eventuali ritardi da incassare. La soluzione che mi pare più indicata a questo punto? Spedire chi ha commesso l’errore e procedere con un nuovo capitolato per la parte di lavori mancanti attraverso un concorso su invito». Già, ma intanto le solette sostitutive sono già bell’e pronte per essere piazzate: «Anche questo mi lascia perplesso. La richiesta di credito non è nemmeno stata sottoposta al Consiglio comunale e già architetto e direzione lavori hanno predisposto l’occorrente. Ripeto, meglio fermarsi e ripartire con nuovi attori, anche se ciò comporterà dei ritardi nella consegna dello stabile. Una nuova perizia statica per le solette ci permetterebbe di capire, non da ultimo, se vi sono delle soluzioni alternative». Il rischio da non correre è dunque quello di finire con l’applicare una pezza che è peggio del buco.

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