Locarnese

Intragna, tre scenari per la futura casa comunale

L'attuale stabile dell'Amministrazione centovallina, che accoglie cancelleria e Ufficio tecnico, andrà ristrutturato

16 gennaio 2018
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Tre proposte di intervento per riqualificare la Casa comunale di Intragna, sede dell’Amministrazione di Centovalli. Un tema non nuovo, quello della ristrutturazione dello stabile che si affaccia sulla pittoresca piazza del paese, a lato del campanile più alto del Ticino. Se ne parla da anni. Già nel 2011, come qualcuno forse ricorderà, la necessità di procedere ad un ampliamento-riordino degli spazi sede della cancelleria e dell’Ufficio tecnico aveva spinto l’allora Municipio a coinvolgere, tramite un concorso di idee, gli alunni del corso di architettura della Supsi. Era stato chiesto loro di elaborare alcune soluzioni a questo problema. Il discorso in seguito era stato momentaneamente accantonato e, solamente ora, del tema si torna a parlare. Durante l’ultima seduta di legislativo dello scorso anno, come noto, una richiesta di credito pari a 85mila franchi da destinare all’allestimento di un progetto (con preventivo di massima) per la ristrutturazione dell’immobile in questione non ha convinto la sala, costringendo l’Esecutivo a ritirare la trattanda. Il prossimo 5 febbraio, il Consiglio comunale tornerà comunque a chinarsi sull’argomento, dal momento che vi sarà la presentazione, da parte dell’architetto Sandra Giovannacci incaricato dal Municipio, di ben tre proposte d’intervento relative alla Casa comunale. Un biglietto da visita per le Centovalli La situazione attuale è chiara: spazi e funzionalità sono insufficienti, la fruibilità ai cittadini non è pratica. l’adeguamento dello stabile alle normative di risparmio energetico richieste dal cantone richiederebbe spese esorbitanti. Tenuto conto che la costruzione è del 1900 circa e che, malgrado i ripetuti interventi di manutenzione, anche l’impiantistica risulta essere obsoleta, tanto vale tagliare la testa al toro e metter mano ad un intervento radicale. Tre, come detto, gli scenari di lavoro studiati da Giovannacci, ognuno con soluzioni tecnico-logistiche diverse che toccano anche la cantina dell’edificio ex scuole (sotto la sala del legislativo) e dell’ex Coop (di proprietà del Museo regionale, che potrebbe accogliere in futuro Ufficio tecnico e Infopoint). A livello di costi, gli importi variano a seconda della scelta di far capo – o meno – a stabili esterni “aggiuntivi”. Per il restauro del solo edificio principale, l’investimento previsto è invece di circa 1,45 milioni di franchi.

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