Locarnese

Bosco, un bel bottino nevoso nelle vacanze natalizie

Ottimo il bilancio, con punte record. Si guarda con fiducia ad un nuovo turismo invernale in Ticino, che non è più solo laghi e wellness

9 gennaio 2018
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Natale sulla neve per migliaia di sciatori. Un afflusso atteso perché c’erano tutte le premesse. Le località invernali ticinesi sono state letteralmente prese d’assalto dopo le super nevicate di dicembre. Giornate di “fuoco ” si sono avute anche a Bosco Gurin, dove grazie al bel tempo sono state registrate medie di oltre 1’500 passaggi giornalieri sugli impianti che non si vedevano più da un decennio a questa parte. Le code alle cassa e ai mezzi di risalita sono state ampiamente ricompensate con piste perfette, coltre bianca abbondante (e scesa al momento giusto) e paesaggi da favola. Buona anche l’occupazione delle strutture alberghiere e dei ristoranti del paese.
Merito innanzitutto della coltre bianca – osserva Giovanni Frapolli, proprietario degli impianti della località walser – caduta abbondante, come pure delle super offerte promozionali legate agli skipass stagionali che hanno risvegliato l’interesse e la voglia di infilare sci e snowboard ai piedi nei ticinesi. Purtroppo, però, è mancato il sole, soprattutto settimana scorsa, altrimenti il già ricco “bottino nevoso” avrebbe potuto essere ancor maggiore. Il cielo coperto e piovoso dell’Epifania ha infatti scoraggiato la maggior parte degli utenti a spostarsi nelle località sciistiche.
Il prossimo segno positivo dovrebbero lasciarlo le vacanze di Carnevale: «Abbiamo già raggiunto un grado di occupazione delle nostre strutture ricettive vicino al 90%! La metà della clientela, è bene rimarcarlo, è costituita da confederati. Questo sta ad indicare che l’immagine del nostro cantone invernale, grazie agli sforzi compiuti da Ticino Turismo e da tutti gli operatori del ramo, sta cambiando. Lo svizzero tedesco non scende più al sud delle Alpi unicamente per gustarsi il lago, i borghi e i centri wellness. Sa che può trovare, senza spostarsi tanto, anche impianti di risalita e piste da sci».
A proposito di turismo tra sport, natura e wellness (o di villeggiatura, che dir si voglia), da aggiungere che Bosco Gurin sta per avviare un progetto di rilancio anche in questo ambito : «Oggi mancano strutture di cura e beneficio per il corpo. Stiamo cercando investitori disposti a darci una mano e che credano, come il sottoscritto, nello sviluppo del nostro territorio periferico». Non può mancare, da parte dell’imprenditore bellinzonese, la consueta stoccata agli scettici sul futuro dello sci in Ticino. In particolare allo studio commissionato alla Grischconsulta SA incaricata nel 2008 dal Governo di radiografare la situazione degli impianti di risalita: «non hanno capito, questi “specialisti”, che per lo sci in Ticino c’è un futuro e che esso può portare un aiuto alle fragili economie vallerane. Sono trascorsi 10 anni e i fatti mi danno, una volta ancora, ragione».
Cardada frantuma ogni record
Intanto, a fine anno la stazione di Cardada ha fatto registrare un risultato mai visto prima: 148mila 796 passaggi in funivia, ovverosia il 20% in più ripetto al primato precedente, che risale fra l’altro al 2016 (118mila 370). Benissimo, anche, il segmento invernale, con un +300 passaggi nelle sole festività natalizie, per un totale parziale di circa 3’000 clienti. La parte del leone l’hanno fatta come sempre, sull’anno, i confederati. 

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