Locarnese

Navigazione, 'fa male per i pendolari'

Il debarcadero di Locarno lunedì
9 gennaio 2018
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Nel primo giorno lavorativo “post festività” il lago Maggiore senza un servizio pubblico navetta da e per il Gambarogno mette tristezza prima di tutto ai “marinai” della Navigazione Lago Maggiore, che avrebbero invece sperato di (ri)partire ad inizio anno con lo stesso genere di attività, ma sotto il cappello del nuovo Consorzio direzionale con Lugano. Lo conferma, alla 'Regione', Domenico Ferrazzo, presidente della commissione del personale Nlm: «Fa male, è vero. Perché sappiamo quanto importante questo servizio sia per i pendolari gambarognesi, già confrontati con una situazione logistica non comodissima, e ora penalizzati da tempi di percorrenza, con mezzi alternativi, veramente estesi. Parliamo di una quarantina di persone per la sola corsa delle 7.30, che ora devono sobbarcarsi più complicazioni. Speravamo tutti in qualcosa di diverso, ma purtroppo bisogna conviverci e attendere che la situazione si sblocchi».

Convivere, anche, con un “parcheggio” temporaneo, per la manodopera della Snl, in disoccupazione, dove la copertura salariale equivale al 70 o all’80 di quello stipendio pieno che era stato garantito dal Consiglio di Stato per il primo anno di attività consortile, in attesa del futuro contratto collettivo di lavoro. A proposito di un eventuale intervento cantonale di compensazione come quello evocato dai sindacati, Manuele Bertoli, da noi raggiunto ieri, la vede oggettivamente «molto problematica perché sarebbe una novità assoluta che lo Stato intervenga nei rapporti di lavoro fra privati. Noi siamo già intervenuti preventivamente – con Locarno – per garantire un sistema ponte. Ed è già stata una cosa eccezionale. Ma aprire anche ad una compensazione salariale di questo genere significherebbe dover aprire ad altri settori dove v’è una perdita d’occupazione; e in Ticino, purtroppo, non ne mancano». Lo stesso Bertoli ricorda comunque che «durante l’incontro avuto a dicembre a Mendrisio con Graziano Delrio, il ministro italiano delle Infrastrutture e dei Trasporti mi ha garantito il suo impegno per accelerare al massimo i tempi tecnici di risoluzione dei problemi che hanno impedito di essere operativi con il Consorzio già a gennaio. Si tratta anche di una questione di fiducia nel rapporto fra le parti. Sta di fatto che non è tanto a Delrio e al suo ministero che bisogna imputare qualcosa in relazione ai ritardi, quanto a quello delle Finanze di Padoan».

Intanto, il sindacato Sev attende risposta dall’Ufficio federale dei trasporti ad una sua lettera riguardante il rispetto della concessione per la navigazione sul lago Maggiore attribuita comunque alla Nlm con validità dal 1° gennaio 2017 al 31 dicembre 2026. «Si è fatto tanto chiasso durante lo sciopero, quando questo servizio pubblico è stato interrotto, ma adesso nessuno protesta o interviene – dice Angelo Stroppini, sindacalista Sev –. Vorremmo che l’Ufficio federale dei trasporti prendesse posizione su questo punto». Durante lo sciopero estivo, ricordiamo, il servizio ripristinato “di forza” da Berna aveva riguardato sì il servizio internazionale, ma pure quello per le isole di Brissago dai porti di Ascona, Brissago e Porto Ronco.

‘Ci siamo mossi per tempo’

Comunque, chi sta maggiormente pagando in questo momento (oltre ai “marinai” locarnesi) rimane il Gambarogno. Tiziano Ponti, sindaco e presidente del gruppo regionale che sta lavorando al progetto consortile, si dice «preoccupato per i nostri utenti»; tuttavia, «appena c’era stato sentore del ritardo nell’operatività del nuovo Consorzio avevamo preso contatto con la Sezione della mobilità per capire se si potesse introdurre un sistema sostitutivo per i nostri utenti. Da una verifica era emerso che negli orari di punta un servizio sostitutivo era possibile facendo un collegamento bus su Cadenazzo. Si era poi cercato di capire se il normale bus di linea del Gambarogno fosse in grado di assorbire anche i pendolari che normalmente vanno in battello. Ne era scaturito che la Sezione, con l’assuntore postale, avrebbe potenziato il servizio il caso di necessità».

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