Locarno

Parco Nazionale, così si 'baratta' il sostegno al progetto

(©Ti-Press / Francesca Agosta)
27 dicembre 2017
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“La tattica dei consensi”. È questa, secondo i contrari al Parco Nazionale del Locarnese (PNL), la strategia messa in atto dai suoi fautori. “Una tattica – si legge nella presa di posizione – confermata in più casi, condotta dai fautori attraverso l’antica tecnica del dare per avere. È noto come il PNL si sia adoperato per cercare di tirare la propria coperta con tutti gli attori coinvolti nella fruizione del territorio (associazioni sportive e di interesse vario), tentando di concedere un contentino a tutti. Ebbene, alla conclusione di ogni negoziazione giunge immancabilmente una proposta che possiamo parafrasare così: in cambio della nostra benevolenza e concessione di questa o quest’altra modifica dovreste prendere posizione pubblicamente, appoggiando il progetto. Grazie al cielo, non tutti si sono prestati a questo siparietto, ma l'aumento dei riscontri è quantomeno preoccupante” – rilevano gli oppositori.
In tale contesto “è certamente poco rassicurante il messaggio intrinseco nelle affermazioni espresse dai vertici del Patriziato di Intragna, Golino e Verdasio (cfr.laRegione dell’11 dicembre). Esse svelano candidamente pratiche della campagna pro Parco che non possono lasciare indifferente e men che meno silenzioso chiunque persegua degli ideali democratici. Nell’articolo – prosegue la nota – si ritrova infatti la confessione che il Cantone, in cambio di un responso positivo, ha concesso condizioni maggiormente favorevoli per il rimborso di prestiti precedenti nonché lo sblocco di lavori di ripristino da lungo attesi. L’ implicazione è che se i patriziati corrispondenti si fossero espressi negativamente, le condizioni favorevoli non sarebbero state offerte. Tradotto in parole semplici ciò significa “acquistare consensi”. Questo non è certo un esempio di amministrazione equidistante e paritaria, anzi vi sono i presupposti per identificare una certa autocrazia che in seno all’amministrazione cantonale non può che preoccupare”.
La Vallemaggia insegna
Sempre in merito agli interventi a favore del territorio menzionati nell’articolo, “sarebbero attuabili in base ai dispositivi di legge esistenti e non necessitano del PNL per poter venire avallati o sostenuti. La Vallemaggia è ricca di esempi di questo genere eppure ha garbatamente ma fermamente declinato l’offerta in fase di approccio iniziale”. Questo, a detta dei nemici del PNL,“è un esempio che dimostra come molti dei millantati vantaggi che sarebbero apportati dal PNL non sono altro che la concretizzazione di leggi e procedure già esistenti”. Tenuto conto dell’atteggiamento finora riscontrato, se ne conclude che qualora vi fossero davvero dei privilegi da ripartire, questi saranno riservati esclusivamente a coloro che hanno sostenuto la campagna pro Parco e saranno parimenti negati ai critici, trasformando così il PNL in un pernicioso strumento di potere arbitrario”
Le assemblee patriziali ne discutano e votino per l’adesione o meno
Per concludere, “visto che questo è proprio il periodo legato alle prese di posizione dei patriziati, non rimane che da chiedersi se le amministrazioni non abbiano mai ricevuto un mandato per negoziare qualsivoglia termini di adesione al progetto e se questo sia mai stato votato in assemblea, come previsto dalla vigente Lop (Legge organica patriziale). Il recente caso del Patriziato di Brissago, che ha trasmesso al Municipio una nota cautelativa in merito alla messa a disposizione del proprio territorio, insegna. Una tempestiva indicazione giunta dall'ispettorato dei patrizi indica chiaramente che in assenza di una presa di posizione patriziale prevale il diritto dell’ente superiore, ovvero il Comune”. I contrari alla riserva verde auspicano, infine, che nelle prossime assemblee patriziali venga promossa “una franca discussione e una votazione formale per l'adesione al progetto. Giunti a questo punto, gli esecutivi avranno il coraggio ed il senso civico di proporre in sanatoria il conferimento di un mandato di tale portata?”

Da noi interpellati, i responsabili del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese non hanno voluto commentare le dichiarazioni dei contrari.

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