Locarno

Verbano, il nodo salariale dei marinai

La protesta di oggi a Mendrisio
(Gabriele Putzu)
22 dicembre 2017
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 Lo slittamento della costituzione del consorzio per rilanciare la navigazione sui laghi ticinesi, oggetto di una simbolica manifestazione oggi a Mendrisio (come comunicatoquesta mattina), pone al centro il nodo salariale dei marinai. Dopo un incontro informale con la presidente della Confederazione Doris Leuthard questa mattina a Mendrisio, sindacati e maestranze hanno incontrato a Lugano la direzione della Snl per capire come uscire dalla nuova situazione venutasi a creare con il ritardo nella costituzione del consorzio.

Come viene comunicato dai sindacati, ad oggi risulta che i battelli sino alla fine del mese di febbraio 2018 non circoleranno, anche se, in base agli accordi presi con il Cantone e la Città di Locarno, ai marinai dal primo gennaio 2018 sono stati garantiti piena occupazione e salari invariati per tutto il 2018, anno durante il quale si svolgeranno le trattative per il Contratto collettivo di lavoro.

Purtroppo la proposta della direzione della SNL, il cui tentativo di trovare in extremis una soluzione a favore dei collaboratori è certamente apprezzabile, non risulta applicabile e rischia di penalizzare non solo i colleghi di Locarno, ma anche quelli di Lugano.

Al personale della Navigazione Lago Maggiore non resta altro da fare che iscriversi in disoccupazione per tutelare i propri diritti. Sindacati e maestranze hanno tuttavia già contattato le autorità cantonali che dovranno risolvere la questione delle perdite salariali causate dall’inefficienza di chi non ha definito per tempo le condizioni di avvio del Consorzio.

Sindacati e personale hanno tuttavia rilanciato alla SNL e al Cantone una possibile soluzione: permettere alla NLM (in quanto detentrice dell’attuale concessione) di continuare nei primi due messi del 2018 il servizio di navigazione sul bacino svizzero del Lago Maggiore con il personale assunto dalla SNL alle condizioni pattuite nell’accordo sopracitato. In questo modo si risolverebbero diversi aspetti: viene garantita da subito l’occupazione, vengono assicurati i trasporti e si evita di dover chiamare alla cassa il Cantone.

I sindacati auspicano che si arrivi ad una soluzione chiara e lineare in tempi brevissimi per permettere davvero al personale – totalmente estraneo a queste complicazioni ministeriali – di trovare una reale tranquillità.

 

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