Locarno

L'orto a scuola è scuola di vita

Scascighini e Fuchs nell'orto didattico
30 settembre 2017
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La verdura (e la frutta), certo, ma anche l’incontro, la socializzazione e la socialità, lo scambio di informazioni e di esperienze, la multiculturalità. E poi ancora i tempi della natura, la riscoperta di una tradizione antica, tutto il grande tema dell’alimentazione.
C’è moltissimo, dietro quel simbolo della vita che è l’orto. Quello allestito alla Spai di Locarno nell’ambito del grande progetto “La Scuola al centro del villaggio” intende raccogliere tutti questi elementi e svilupparvi attorno un discorso a larghissimo raggio, utile non soltanto a fini didattici. Lo spiega bene, alla “Regione”, la “mente” de “La Scuola al centro del villaggio”, nonché responsabile delle attività di sede, Lorenzo Scascighini: «La prima cosa da sottolineare è che questo è un progetto ampiamente condiviso. Innanzitutto a livello popolare, vista la partecipazione del Quartiere Rusca/Saleggi: persone volonterose si sono prese l’impegno e vengono a darci una mano, portanto esperienza e consigli». A proposito di interventi esterni, va citato l’esempio di Daniele Fuchs, pensionato, l’ortocultore per passione da 30 anni, la cui presenza costante è garanzia di una buona tenuta dell’appezzamento e dei suoi “frutti”. Fuchs è infatti un’enciclopedia vivente e il suo approccio fortemente pratico compensa le teoricità che sono proprie di ogni progetto didattico. «Poi c’è l’aspetto della multiculturalità: l’orto è frequentato, fra gli altri, da due donne calabresi e da due persone di origine africana, con tutto il loro bagaglio di conoscenze che va evidentemente oltre i “confini” dell’orto così come lo intendiamo in Ticino. Anche questo elemento dell’”andare oltre” concorre a rendere interessante il discorso didattico: gli ortaggi sono illustrati con dei cartellini, così i ragazzi che lo frequentano o ci mettono le mani sanno con cosa hanno a che fare». E, ancora, c’è l’aspetto sociale: «È molto marcato ed è a più livelli: attorno all’orto si sviluppano discussioni (anche grazie allo spazio d’incontro, con tanto di tavolino e sedie, ricavato nell’adiacente boschetto) che vertono sul concetto di “bene comune”. Inoltre, ogni settimana c’è la gradita visita di un gruppo dell’Otaf, che proprio con l’aiuto di Daniele Fuchs coltiva un suo proprio spazio», nota Scascighini.

Presto gli ortaggi in mensa

Naturalmente la presenza dell’orto suggerisce approfondimenti su tematiche come il “chilometro zero”, il biologico, la biodiversità, l’autonomia dal mercato e la valorizzazione di un lavoro misconosciuto, se non addirittura denigrato, come quello del contadino. «Il compito di affrontare tutti questo argomenti è demandato ai docenti – spiega Scascighini – declinandoli su più lezioni e più campi: dalla cultura generale all’italiano, dalla storia all’economia, fino al diritto». Non è tutto, perché con uno sulle spezie e l’altro con ProSpecieRara è già iniziata la serie di “Incontri dell’Orto” aperti alla popolazione , e in previsione v’è il coinvolgimento della mensa e dei cuochi della sede scolastica, che potranno approfittare degli ortaggi coltivati in loco per una vera offerta a chilometro zero. «Come si può vedere la coltivazione di un orto apre, letteralmente, a tutto un mondo, perché non c’è quasi tematica che non sia possibile toccare. In generale, con questa esperienza lanciamo un messaggio molto forte ai ragazzi, che infatti hanno dimostrato un buon coinvolgimento, a partire da quello che può essere un loro contributo basato sulle esperienze direttamente vissute in famiglia, con i genitori o con i nonni».

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