Gordola

'Caso Rotonda' di Gordola, da  aggressore ad aggredito: il 21enne querela i 'securini'

L'esterno della discoteca
(Samuel Golay)
10 maggio 2017
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Non soltanto il primo referto autoptico non conforta la tesi di un colpo violento assestato dal presunto aggressore al 44enne del Mendrisiotto, poi purtroppo deceduto all’Ospedale Civico di Lugano. Ma addirittura il 21enne di Biasca accusato dell’aggressione – che è sempre in carcere alla Farera con l’accusa di omicidio intenzionale e in subordine di omicidio colposo – propone un parziale ribaltamento dei ruoli, prefigurandosi egli stesso come vittima e querelando gli agenti di sicurezza della discoteca che lo avevano bloccato –e a suo dire malmenato – in attesa dell’arrivo della polizia. Subisce una deviazione inattesa l’inchiesta per i fatti avvenuti all’esterno della discoteca La Rotonda di Gordola all’alba del 22 aprile scorso. Il giovane di Biasca accusato dal Ministero pubblico di aver assestato un colpo forse fatale all’ignaro 44enne padre di famiglia ha infatti espresso l’intenzione di querelare, tramite il suo avvocato Yasar Ravi, il “securino” che subito dopo i controversi fatti, unitamente a uno o due colleghi (a seconda delle testimonianze), lo aveva immobilizzato per renderlo inoffensivo mentre si attendeva l’arrivo della polizia; ma che prima ancora lo avrebbe violentemente picchiato, causandogli una “grave commozione cerebrale”, secondo quanto sarebbe stato riscontrato dai sanitari, oltre che un ferimento serio alla mascella. L’avvocato Ravi ha dunque raccolto l’invito del suo assistito, formalizzando una querela di parte per i reati di lesioni corporali semplici, ingiurie e vie di fatto nei confronti di un agente di sicurezza in particolare – quello che ha sempre affermato di aver visto il 21enne sferrare un gancio al collo del 44enne – e anche contro ignoti (ovvero gli altri “securini” che avrebbero preso parte all’azione). Va ricordato che il 21enne continua a professarsi completamente innocente, negando di aver anche solo toccato il 44enne.

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