Grigioni

Coira ribadisce: per ora niente finestra di crisi nel Moesano

Stamane a Roveredo incontro fra il presidente del governo grigionese e il capo dello Stato maggiore con alcuni rappresentanti di Mesolcina e Calanca

8 aprile 2020
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Faccia a faccia stamattina a Roveredo fra il presidente del Governo grigionese Christian Rathgeb, accompagnato dal capo dello Stato maggiore di condotta cantonale Martin Bühler, e il presidente della Regione Moesa Christian De Tann affiancato dal granconsigliere di Roveredo Manuel Atanes, dal sindaco di Grono e granconsigliere Samuele Censi, dal sindaco di Roveredo Guido Schenini e dal capo dello Stato maggiore di condotta regionale Moreno Monticelli. Tema del vertice la pandemia connessa alle attività economiche per le quali Coira, a differenza del Ticino, non ha decretato la chiusura di quelle non indispensabili, obbligando le ditte invece a far rispettare la distanza fra i dipendenti e a garantire le misure d'igiene. Dopo la prima levata di scudi, quando tutti i deputati moesani avevano scritto al Consiglio federale spingendo per l'apertura di una 'finestra' di crisi in Mesolcina e Calanca, negli ultimi giorni alcuni di essi hanno fatto dietrofront una volta verificato che la maggior parte delle ditte risultano comunque chiuse e che quelle in attività, su cui vigila la polizia, stanno rispettando le direttive; oltre a ciò la curva dei contagi sembra attualmente aumentare meno, in linea col Ticino. 

Comunicazione verso sud da migliorare

Durante l'incontro Rathgeb ha assicurato sostegno alla Regione Moesa. La tavola rotonda è servita ad analizzare la situazione attuale con i rappresentanti locali e a discutere della situazione relativa alle richieste di aprire una finestra di crisi per singoli Comuni (continuano oggi a richiederla i Municipi di Rorè, San Vittore e Castaneda, affiancati dai deputati Atanes e Noi-Togni). Su questo punto il governo per ora non cambia idea. È stato deciso di approfondire ulteriormente la comunicazione comune e la valutazione comune della situazione, in particolare in caso di adeguamenti delle misure da parte della Confederazione o del Cantone Ticino. In futuro andrà inoltre attribuita particolare priorità alla comunicazione da parte del medico cantonale relativa alla situazione sanitaria nelle valli meridionali.

'Pronto a fare tutto il possibile per aiutare'

Il Governo si dichiara poi "consapevole della difficile situazione in cui si trovano in particolare la popolazione, i datori di lavoro e i lavoratori delle regioni grigionesi che confinano con l'Italia e col Ticino". Si dice perciò a fianco delle regioni e pronto a "fare tutto il possibile per aiutarle a far fronte alla situazione", garantendo l'apertura al dialogo. A questo riguardo le parti hanno richiamato l'attenzione sulla necessità di attuare insieme le misure a tutela della salute della popolazione. "È assolutamente necessario restare uniti, passo per passo, affinché questa crisi possa essere superata insieme anche dal punto di vista economico".

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