Grigioni

La Valchiavenna scrive ai Grigioni: chiudere per salvare vite

Appello dei sindaci e della Comunità montana dopo la decisione di Coira di non seguire il Ticino

(Ti-Press)
2 aprile 2020
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Tiene banco, anche nella provincia di Sondrio, la decisione di Coira di consentire la prosecuzione dell'attività nelle ditte che rispettano la distanza sociale fra i collaboratori. Questo mentre dal Moesano è rimasta inascoltata la richiesta di chiudere tutto ciò che non è indispensabile. Un appello analogo a questo giunge ora dai sindaci e dalla Comunità montana della Valchiavenna, che hanno inviato una lettera ufficiale a tutte le autorità pubbliche e ai sindacati del Canton Grigioni chiedendo di chiudere cantieri e alberghi. La preoccupazione è che tenere aperte queste attività possa ulteriormente agevolare la diffusione del Coronavirus nella vicina Italia, già pesantemente colpita.

'Berna ha messo in atto misure d'aiuto'

Si legge nella lettera: “Dopo attente riflessioni e preoccupazioni reciproche di tutti lavoratori (stagionali e annuali e frontalieri) siamo a chiedervi a gran voce di darci una mano a contenere l'espansione del coronavirus. Stiamo imponendo la quarantena per contenere i contagi, anche se di giorno in giorno aumentano in maniera esponenziale. Sia i sintomatici che gli asintomatici. I secondi quasi più preoccupanti dei primi in quanto non controllabili se non attraverso una permanenza forzata delle proprie case. Ora siamo consapevoli che anche la Confederazione ha messo in campo tutta una serie di provvedimenti volti a tutelare il sistema economico svizzero, oltre a una serie di ammortizzatori sociali per i lavoratori che per qualche tempo non possono recarsi al lavoro".

'Spegnere il prima possibile l contagio'

Perciò, scrivono i politici chiavennaschi, "siamo a chiedervi di chiudere tutti i cantieri non essenziali dell’Engadina, Bregaglia, Moesa e Valposchiavo al fine di spegnere il prima possibile il contagio tra i lavoratori frontalieri presenti nelle vostre ditte. Fermarsi ora vuol dire non perdere la stagione estiva. Con una quarantena imposta riusciamo a fermare il contagio e a identificare i pazienti colpiti sintomatici e a fermare il virus in quelli asintomatici. Ovviamente questo provvedimento, andrebbe ad esclusione dei lavoratori frontalieri che vi servono nel sistema sanitario e produttivo dei beni di prima necessità, mentre vi chiederemmo di posticipare l'inizio della stagione per l’edilizia, sospendere l'attività alberghiera anticipando la fine stagione di pochi giorni oramai. Stiamo parlando di 3'000 persone, quasi 6'000 se calcoliamo anche la Valtellina". L'appello è fatto col cuore: "Cari colleghi, ve lo chiediamo prima di tutto come genitori, figli, fratelli di coloro che valicano il confine per potervi dare il meglio della nostra Valle. Ve lo chiediamo sicuri che anche voi non vogliate il male dei vostri cari, ma fareste di tutto per salvargli la vita. Ed è quello che vogliamo fare noi, salvare vite umane”.

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