Grigioni

Quarantena in case secondarie, obbligo di annuncio anche nel Moesano

La disposizione, emanata dal governo retico, è valida su tutto il territorio cantonale grigionese

25 marzo 2020
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Anche nel Canton Grigioni, Mesolcina e Calanca comprese, scatta l'obbligo di annuncio per chi si trova presso una casa secondaria. Lo ha deciso lo Stato Maggiore di Condotta grigionese, allineandosi alla medesima disposizione emanata lunedì dallo Stato Maggiore di Condotta del Canton Ticino. Tutti coloro che attualmente si trovano in un'abitazione secondaria devono annunciarsi al più presso alla cancelleria del Comune di riferimento. 

Obbligo di annuncio anche per chi ha lavorato nel settore delle cure 

Il governo grigionese ha pure disposto un obbligo di annuncio per tutte le persone che hanno appreso una professione nel settore delle cure, le quali tuttavia non svolgono questa professione e non fanno parte di un gruppo ritenuto a rischio. A tale scopo, sul sito www.gr.ch/coronavirus sotto "I Grigioni AIUTANO" è stato attivato un modulo di annuncio. 

Trasporti pubblici, offerta ridotta nel Moesano

A seguito della situazione straordinaria, comunica lo Stato Maggiore Regione Moesa, l’offerta dei trasporti pubblici nel Moesano viene ridotta a partire da domani, giovedì 26 marzo. "Lo scopo - si legge nella nota diramata - è quello di mantenere in esercizio il più a lungo possibile un’offerta di base. Su tutte le principali linee di trasporto pubblico viene offerto almeno un collegamento ogni ora". Prima di ogni viaggio si chiede ai passeggeri di consultare l'orario online, aggiornato quotidianamente fino alle ore 20. Ulteriori informazioni al link https://www.postauto.ch/de/coronavirus

Divieto di accendere fuochi all'aperto 

Si ricorda infine l'entrata in vigore del divieto generale di accendere fuochi all’aperto su tutto il territorio cantonale grigionese. Ne sono escluse le zone urbanizzate, a condizione che ci si trovi ad almeno 50 metri dal bosco. La direttiva vuole ridurre al minimo i rischi di grandi incendi boschivi che sarebbero difficilmente controllabili visto che a causa dell’emergenza sanitaria “nei prossimi giorni e nelle prossime settimane le organizzazioni di sostegno, ovvero la polizia, la Protezione civile, i pompieri e l’esercito raggiungeranno i limiti delle loro capacità”. 

 

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