Bellinzonese

Tassa rifiuti a Bellinzona, ricorso quasi certo degli esercenti

Luca Merlo (GastroBellinzona e Alto Ticino): ‘Sicuramente pagheremo più di prima, anche se saranno applicati gli importi minimi’

(Ti-Press)
22 giugno 2022
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«Anche se dovessimo pagare gli importi minimi sarà una stangata comunque». Luca Merlo, presidente di GastroBellinzona e Alto Ticino, ritiene fuori luogo l’aumento della tassa base annuale sui rifiuti approvato ieri dal Consiglio comunale turrito, in particolare per quanto riguarda gli esercenti che fino all’anno scorso pagavano indistintamente 200 franchi. Un eventuale ricorso era già stato evocato recentemente e ora sembra praticamente certo o almeno «molto probabile». E questo malgrado siano stati rivisti al ribasso gli importi massimi previsti dal regolamento in materia (il plenum ha accolto un emendamento in tal senso proposto dalla Commissione della legislazione).

Concretamente, la tassa per gli esercenti partirà da una base di 200 franchi ai quali se ne dovranno aggiungere tra i 5 e i 15 per ogni posto a sedere interno e tra i 4 e i 12 per quelli esterni, fino a un tetto massimo di 2’500 franchi. I take-away dovranno invece pagare una cifra tra i 500 e i 1’500 franchi, con la possibilità di dimezzamento della tassa nel caso in cui vengano utilizzate stoviglie e posate multiuso o compostabili. Quanto dovranno sborsare esattamente questi settori non è ancora stato stabilito, ma «di certo vi è il fatto che gli esercenti pagheranno sicuramente più di prima e che l’aumento sarà consistente. E questo dopo un periodo non certo facile per il settore, dopo due anni di pandemia», sottolinea Merlo. L’auspicio è quindi quello che il regolamento venga applicato in modo graduale, «partendo dagli importi minimi per poi eventualmente aumentarli in futuro».

Commercianti poco toccati

Se da un lato gli esercenti prevedono di adire le vie legali contro l’incremento della tassa base sui rifiuti, i commercianti non sembrano essere particolarmente colpiti. «Per i piccoli negozi, che a Bellinzona sono la maggior parte, non dovrebbe cambiare granché», afferma Claudia Pagliari, presidente della Società commercianti turrita. Infatti per le attività economiche con al massimo quattro posti di lavoro a tempo pieno (addetti) la forchetta va dai 150 ai 300 franchi. «Per il momento non ci sono giunte lamentele», aggiunge Pagliari, secondo cui il problema (in ambito di rifiuti) è un altro: «Da parecchio tempo il cartone non viene più raccolto» dai servizi urbani. Per smaltirlo, i negozianti devono quindi portarlo all’ecocentro: «Bisognerebbe trovare una soluzione migliore».

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