Bellinzonese

Bellinzona verso un Ente autonomo unico per le zone collinari

Il Municipio risponde a un'interrogazione di Pedrioli (Ppd) sulla Sponda sinistra. Rimangono per ora esclusi i territori di Claro, Giumello e le cime di Medeglia

Tra le ricchezze della Sponda sinistra c'è anche l'antico villaggio di Prada (Ti-Press)
22 settembre 2020
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La gestione a lungo termine dei progetti presenti sulla Sponda sinistra della Città di Bellinzona potrebbe avvenire sotto forma di un unico Ente autonomo comunale (Eac) "che si occupi idealmente della gestione sinergica di tutti i comparti montani e collinari della Città". Risponde così il Municipio di Bellinzona all'interrogazione firmata da Davide Pedrioli a nome del Gruppo Ppd a proposito della valorizzazione del territorio montano della Valle Morobbia e dintorni. La risposta va nella stessa direzione di quanto ipotizzato da uno studio voluto dalla Città, attraverso il Dicastero Territorio e mobilità su impulso della Fondazione Valle Morobbia, per dare il via al coordinamento delle attività presenti in questo territorio.

Inizialmente, aggiunge l'Esecutivo, il Municipio "sta valutando di dotare delle risorse necessarie un coordinatore incaricato dell’implementazione del piano di valorizzazione del potenziale territoriale e turistico della Sponda sinistra della Città di Bellinzona. Al momento attuale è stata individuata la
Fondazione Valle Morobbia come possibile ente, in una prima fase, a ciò preposto".

Non ci sarà la zona di Claro

Pedrioli chiedeva al Municipio di elaborare, entro fine 2022, un piano d’intervento sulla base di quanto già effettuato a Carasc "che inglobi la zona del Visagno (Claro), l’alpe cantonale di Giumello e la zona delle cime di Medeglia". Per ora, viene spiegato nella risposta, "ci si è concentrati sui territori della Valle Morobbia, delle zone collinari di Camorino e Giubiasco, Ravecchia e Daro in quanto sul resto del fronte montano non vi è (per ora) continuità territoriale (Arbedo-Castione e Lumino a nord e S. Antonino e Cadenazzo a sud)".

L'interrogazione chiedeva inoltre se, analogamente a quanto fatto a Curzutt, fosse possibile recuperare dei pascoli liberi e boscati con una gestione unitaria e consolidare una rete di mobilità. "Il problema prioritario - spiega l'Esecutivo - è quello di avviare immediatamente l’implementazione delle indicazioni fornite dallo studio per poi lasciare spazio a riflessioni e soluzioni di coordinazione più a lungo termine". In ogni caso viene ricordato che il piano di valorizzazione del potenziale territoriale e turistico della Sponda sinistra - che verrà preso in mano da un coordinatore - comprende pure i pascoli liberi e boscati, così come la rete di mobilità.

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