Bellinzonese

Delitto di Giubiasco: prima ha ucciso lui e poi lei

Si chiarisce la dinamica dell'omicidio/suicidio: due colpi ravvicinati per ciascuno e il quinto per se stesso

Osteria degli Amici off-limits per motivi d'inchiesta (Ti-Press/Gianinazzi)

Potrebbe essere una delle tante scene alle quali il cinema d'azione ci ha quasi assuefatti, invece è la cruda realtà del dramma consumatosi domenica pomeriggio verso le 14.10 all'interno dell'Osteria degli Amici di Giubiasco. Locale nel quale un ex poliziotto di 64 anni impugnando la propria pistola d'ordinanza, conservata dopo essere andato in pensione nei mesi scorsi, ha freddato il rivale in amore e la moglie dalla quale si stava separando.

Stando a informazioni in possesso della 'Regione', l'ex agente ha dapprima sparato due colpi ravvicinati al direttore della vicina Cantina di Giubiasco, uccidendolo sul colpo. Un gesto che ha generato panico nella cameriera 47enne, con la quale il noto enologo aveva stretto una relazione circa un anno fa. Le grida d'aiuto della donna, udite all'esterno dopo i primi due spari, sono state un tentativo disperato di allertare le molte persone che affollavano in quell'istante la vicina Piazza Grande.

Ma si è trattato di un istante, troppo breve per avere un effetto concreto, per far desistere l'omicida/suicida dal portare a termine quanto si era prefissato di fare presentandosi nel bar con la pistola. Il 64enne ha infatti ben presto cambiato bersaglio riservando altre due pallottole alla consorte di origini ungheresi, conosciuta anni addietro e sposata dopo un primo divorzio.

Infine l'ex agente ha rivolto l'arma contro se stesso, ponendo fine a una crisi che gli impediva di accettare la scelta di lei di lasciarlo per un altro. La dinamica, così come ricostruita da testimoni che hanno udito le cinque deflagrazioni e le urla della donna, è al vaglio degli inquirenti coordinati dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri. Raccogliendo materiale di vario tipo (eventuali telefonate, mail, racconti di chi conosceva bene le due vittime e l'omicida) l'esercizio mira anche a comprendere con quali intenzioni il 64enne si sia presentato nel locale. Infatti, come scritto ieri, a taluni frequentatori quella mattina la cameriera è sembrata oltremodo turbata, agitata.

C'è chi sostiene che temesse un'altra visita del marito dal quale si stava separando, marito che negli ultimi tempi si presentava nel locale ogni volta che vi metteva piede anche il direttore della CaGi. Non da ultimo, su vari media è stato spiegato fra ieri e oggi che già da tempo la relazione coniugale si fosse deteriorata. Fino a sfociare in una crisi irreversibile e purtroppo omicida.

La proposta: modificare il Codice penale

Intanto non accettando il concetto di 'delitto passionale' che in base al Codice penale prevede pene più miti, la consigliera agli Stati Marina Carobbio (Ps) e la consigliera nazionale Greta Gysin (Verdi) hanno preannunciato al 'TicinoLibero' di voler presentate due iniziative parlamentari volte rispettivamente ad abolire l'articolo 113 e a sostituire il concetto 'passionale' con 'femminicidio'.

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