Bellinzonese

Coronavirus e restrizioni, Google sa quanto siamo diligenti

Il colosso di Montain View ha pubbliato i dati aggregati sulla presenza di gente in luogi ricreativi e parchi in Svizzera e in Ticino fino al 29 marzo.

In giro o a casa? Google lo sa (Ti-Press)

Mentre si è parlato insistentemente del ruolo di Swisscom nel controllare se gli Svizzeri siano o meno ligi al divieto di assembramento, oggi Google ha pubblicato statistiche basate sui dati di geolocalizzazione dei suoi utenti in 131 paesi, tra i quali la Svizzera. E il Ticino. 

Scaricabili su un apposito sito, le statistiche usano dati "aggregati e anonimizzati" degli utenti di Google che hanno attivato la cronologia delle localizzazioni, che può essere cancellata o interrotta nelle impostazioni dell'account. Prendono in analisi la presenza di persone in luoghi chiave, tra cui zone ricreative, farmacie, parchi, stazioni e luoghi di lavoro. Si tratta di veriazioni percentuali rispetto alle frequentazioni "abituali" calcolate sui dati tra il 3 gennaio e il 6 febbraio (tecnicamente parlando, si tratta di una mediana). 

In Svizzera l'attività è diminuita ovunque, tranne nelle zone residenziali. I movimenti nei ristoranti, nei centri commerciali o nei musei sono diminuiti dell'81%. I negozi di prima necessità e le farmacie ancora aperti sono meno frequentati del 51%.

In Ticino si nota come nella settimana tra domenica 8 marzo e domenica 15, il periodo in cui il Consigio di Stato ha preso le misure più incisive, culminate con chiusura di negozi non essenziali e ristoranti sabato 14, la frequentazione nei supermarket sia calata rispetto al solito. La diminuzione, già in atto nel corso della settimana, ha toccato il -80 per cento subito dopo l'annuncio del governo e da allora è rimasta a quel livello. C'era il 41% di persone in meno in riva ai laghi e nei parchi, il 68% di persone in meno sui mezzi pubblici e il 46% di persone in meno al lavoro. D'altra parte, il 15% di persone in più sono rimaste a casa.

Parchi, c'è stato un certo ritorno

Più altalenante la presenza nei parchi: durante le settimane di carnevale (romano e ambrosiano) la presenza è stata per lo più sopra la mediana, per poi scendere leggermente sotto settimana successiva alle prime misure incisive decise dal governo cantonale. Il "crollo" lo si è registrato in particolare il 22 marzo, giorno successivo al lockdown annunciato dal governo, con la stretta sulle attività non essenziali. La diminuzione era stata già innescata dalla decisione di Berna, venerdì, di vietare gli assembramenti di più di 5 persone. Nella settimana successiva, tra il 22 e il 29 marzo, le cifre sono rialite un po' di più verso la media, pur rimanendo attorno al -40%.

Il calo nelle farmacie e nei negozi ri prima necessità, in Ticino, è stata complessivamente del 68%, mentre del 64% nelle stazioni. La presenza sul posto di lavoro è calata del 49% mentre il 21% in più è rimasto a casa per più tempo.

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