Bellinzonese

Infiltrazioni al convento sopra Claro, lavori in vista

Ingenti i danni all’interno della struttura provocati dalla pioggia. L’abbadessa lancia un appello per raccogliere parte dei fondi necessari

Monastero di Santa Maria Assunta sopra Claro
20 febbraio 2020
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Lavori in vista al Monastero di Santa Maria Assunta sopra Claro. La comunità benedettina oggi composta da undici monache è infatti confrontata con problemi d’infiltrazione che hanno causato ingenti danni alla struttura, rendendo necessario un intervento di risanamento. Abbiamo incontrato suor Maria Sofia Cichetti, abbadessa e responsabile del convento, per capire i problemi con cui le sorelle hanno dovuto convivere negli ultimi tempi.

Cinque centimetri d'acqua in stanza

Cominciamo dalla sacrestia, dove troviamo plastiche a copertura dei mobili, dopo che l’umidità ha rovinato diversi libri e paramenti. Umidità che, oltre al parlatorio, ha toccato anche le pareti esterne del chiostro (il cortile interno del monastero), visibilmente deteriorate a causa delle infiltrazioni provenienti dal tetto della balconata sovrastante. Lo stesso destino toccato a numerosi muri e soffitti della parte abitativa del convento, dove i problemi più gravi si sono verificati sotto forma di veri e propri allagamenti di alcuni locali, a causa dell’acqua che sgorgava da tre differenti punti del tetto. Tali inghippi, data la gravità della situazione, sono già stati risolti con un primo intervento al quale ne faranno seguito altri in futuro. «Quello del tetto era un aspetto che andava sistemato in tempi celeri, poiché più volte abbiamo trovato l’infermeria e la stanza di un’anziana sorella con cinque centimetri d’acqua», rileva l’abbadessa. Ai problemi d’infiltrazione, si aggiunge il pericolo legato a una vistosa crepa formatasi nel muro in sasso che delimita il perimetro del convento. Desta qualche preoccupazione, inoltre, il tetto in piode della chiesa, non oggetto del grande restauro, suddiviso in cinque fasi, condotto dal 1997 al 2005 e costato parecchi milioni.

Diversi potenziali sussidi

L’investimento complessivo per far fronte ai danni causati dalla pioggia – fortunatamente, ci dice suor Maria Sofia, non molto frequente durante l’inverno in corso – è stimato in circa 700/800mila franchi, tenuto conto anche degli interventi già apportati al tetto dell’abitazione. Essendo il monastero sopra Claro un monumento tutelato dal Cantone tramite l’Ufficio dei beni culturali – cui compete la valutazione del progetto e l’approvazione degli interventi – il Dipartimento del territorio (Dt) dovrebbe erogare dei sussidi. Dt i cui funzionari si sono recentemente recati sopra Claro per constatare i danni subiti. E per la cui sistemazione potrebbero partecipare anche il Comune di Bellinzona nonché la Curia vescovile, dettasi favorevole al progetto di ristrutturazione.

Se in occasione della grande ristrutturazione conclusa nel 2005 era stata appositamente fondata l’Associazione pro restauri presieduta da Renzo Respini – che riuscì a racimolare gran parte della cifra grazie a contributi di enti e privati – è ora l’Associazione amici del monastero (composta attualmente da 350 soci attivi) a lanciare l’appello a chiunque voglia sostenere le spese per i nuovi interventi. Ma solo tra qualche tempo, una volta formalizzato il progetto e stabilita l’entità dei sussidi, l’associazione sarà in grado di essere più precisa a proposito della cifra che necessita. Associazione che per gli interventi farà fronte anche alle proprie riserve.

‘Un bene per tutta la comunità’

«È un bene che appartiene a tutta la comunità», rimarca suor Maria Sofia mentre dal sagrato della chiesa osserva il monastero, che con i suoi 530 anni rappresenta il più antico convento del Ticino. «Ci sentiamo solidali con le sorelle e i fratelli nel mondo. Sono tante le persone che vengono qui, ci telefonano o ci scrivono. Nella foresteria, che conta undici letti, siamo in grado di ospitare persone singole, famiglie e a volte gruppi. Persone che vogliono passare uno, due, tre giorni di riposo fisico e spirituale in un luogo meraviglioso e circondato dalla natura. Diamo anche da mangiare (cuciniamo bene). Il tutto ad offerta libera; “Secondo il suo buon cuore”, dico sempre io».

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