Bellinzonese

Ex ospedale di Ravecchia, la parola ai giovani

Incontro settimana prossima tra la Commissione cultura e quella dei giovani per valutare possibili contenuti per lo stabile che verrà acquistato dalla Città

L'ex ospedale di Ravecchia dovrebbe essere acquistato dalla Città per 4,6 milioni (Ti-Press)
20 novembre 2019
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Occhi puntati sull’ex ospedale di Ravecchia. Sono già diverse le associazioni che si sono fatte avanti con la Città per chiedere se nell’edificio vi siano spazi disponibili per le attività che propongono. Lo stabile di via Pedotti che la Città dovrebbe acquistare per 4,6 milioni da Armasuisse (il settore immobiliare dell’esercito) interessa a molti. Un’ala sarà occupata dal Dicastero opere pubbliche e ambiente che dovrà presto lasciare l’attuale sede di via Bonzanigo, a ridosso della linea ferroviaria, a causa della realizzazione del terzo binario. Mentre un’altra parte sarà a disposizione. A tal proposito la Città vuole conoscere quali sono le idee e le esigenze dei giovani. E proprio per questo, settimana prossima, la Commissione culturale cittadina incontrerà la Commissione giovani. «Vogliamo che anche i giovani possano dire la loro. Abbiamo quindi pensato di fissare un incontro per vedere se scaturiscono idee interessanti», spiega Roberto Malacrida, capodicastero Educazione e cultura. Non si tratta però di ipotizzare in quegli spazi il tanto discusso e richiesto centro giovanile, ma piuttosto di pensare all’organizzazione di eventi di tipo musicale, artistico e di altro genere.

Una ‘casa per gli artisti’

Ci sono anche parecchi artisti non professionisti che si sono fatti avanti per chiedere se all’ex ospedale vi sono spazi per esporre le loro opere. Per il capodicastero potrebbe essere una buona idea e immagina che un ulteriore passo potrebbe essere quello di pensare a una ‘casa per gli artisti’ come quelle presenti in alcune grandi città. Una sorta di atelier dove gli artisti si ritrovano e rimangono il tempo necessario a produrre le loro opere. Altre richieste, di tutt’altro genere, provengono da svariati ambiti quali yoga, tango e danza. Malgrado l’entusiasmo suscitato, Malacrida ricorda che lo stabile deve ancora essere acquistato e devono essere eseguiti vari lavori «c’è quindi ancora tempo per pensarci». Anche il Circolo del cinema di Bellinzona si è fatto avanti per chiedere se fosse possibile realizzare una sala di proiezioni per un centinaio di persone. «Da un punto di vista logistico, proprio per le dimensioni dei locali è impossibile ricavare una sala così grande», spiega il capodicastero. Per una sala di questo tipo il municipale ipotizza quale possibile luogo il nuovo Oratorio di Giubiasco: «È una sala che va bene per il teatro ma che potrebbe funzionare anche per questo scopo, perché gli spazi possono essere adattati a seconda delle esigenze».

Due mostre per Spazio Reale

Un altro luogo su cui la Città si sta chinando per definirne i contenuti futuri è lo Spazio Reale a Monte Carasso, gestito da Bellinzona Musei. Degli spazi che, sulla scia di quanto fatto finora con la mostra sul fotogiornalismo ‘World press photo’, si intendono dedicare di principio alla fotografia. E proprio con questa mostra è stata siglata una convenzione che prevede che sarà ospitata a Monte Carasso per i prossimi tre anni. «L’idea è di proporre una seconda esposizione e proprio per questo siamo in trattativa con la celebre agenzia fotografica internazionale ‘Magnum Photos’, per poter ospitare una serie di loro foto sulla montagna». Per il resto dell’anno, Spazio Reale potrebbe essere a disposizione di associazioni che intendono esporre fotografie di un certo livello.

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