Bellinzonese

Terzo binario, Regazzi: 'Le Ffs rispettino la legge'

Il consigliere nazionale Ppd interroga il governo in attesa che l'ex regia federale riveli le possibili soluzioni per evitare di superare il limite di radiazioni

(Ti-Press)
28 settembre 2019
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In attesa che le Ffs rivelino le “possibili soluzioni tecniche” studiate negli ultimi mesi per evitare l’elettrosmog previsto oltre i limiti concessi dall’Ordinanza sulle radiazioni non ionizzanti in una parte della palestra delle scuole sud di Bellinzona con l’avvento del futuro terzo binario, il consigliere nazionale Ppd Fabio Regazzi interroga il Consiglio federale: “Come valuta – chiede – il fatto che le Ffs non abbiano informato autorità comunali e abitanti potenzialmente toccati?”. Il problema, ricordiamo, è in effetti emerso soltanto grazie ai media. “Ritiene accettabile, come si evince dal Rapporto d’impatto ambientale per il terzo binario, che a fronte di un superamento di oltre il 400% le Ffs chiedano una deroga, lasciando così intendere che non esistono margini di manovra nei limiti della fattibilità tecnica e finanziaria per ottimizzare? Intende intervenire sulle Ffs affinché rispettino queste disposizioni? Se no, non ritiene che ci sarebbe una disparità di trattamento con le aziende private, creando un pericoloso precedente?”. Il tema, ricordiamo, in giugno ha suscitato viva preoccupazione – sfociando anche in diverse opposizioni contrarie ai piani pubblicati dalle Ffs – tra autorità comunali, genitori con figli iscritti alle Scuole sud e popolazione. “Il Consiglio federale – conclude Regazzi – dovrebbe intervenire sulle Ffs affinché adottino tutti i provvedimenti necessari a rispettare le disposizioni legali in materia di salute pubblica: da un’azienda della Confederazione è lecito attendersi che dia il buon esempio!”. Sono in tutto 27, ricordiamo, le opposizioni inoltrate all’Ufficio federale dei trasporti da Municipio, casa anziani Paganini Rè, Assemblea dei genitori delle Scuole sud, Associazione per la difesa degli interessi del centro storico, cassa pensioni dell’Ente ospedaliero e molti privati. Nella maggior parte dei casi le contestazioni riguardano aspetti espropriativi e compensatori. 

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