Bellinzonese

Sciopero fame, trasferiti 20 dei 32 rifugiati. Zona blindata

Il Dss li ha collocati nelle analoghe strutture di Castione, Cadro e Paradiso dov’erano ancora disponibili alcuni posti letto. Dalle 19 presidio in corso

I manifestanti di Csoa e R-Esistiamo in azione stasera a Camorino (Ti-Press/Gianinazzi)
25 giugno 2019
|

Circa 20 dei 32 rifugiati ospiti nel centro Pci di Camorino sono stati trasferiti nelle analoghe strutture di Castione, Cadro e Paradiso dov’erano ancora disponibili alcuni posti letto. Lo ha deciso il Dipartimento sanità e socialità (Dss) quale soluzione alle proteste e allo sciopero della fame avviato lunedì contro la chiusura temporanea del rifugio di Camorino durante il giorno. Chiusura – considerate l’annunciata canicola e la situazione creatasi la scorsa estate sfociata in reclamazioni per il caldo eccessivo negli accantonamenti e l’inadeguatezza della situazione – resasi necessaria dalle 9 alle 18 per consentire il rinfrescamento dei locali col sistema di areazione.

Provvedimento non gradito dai rifugiati i quali, una volta all’esterno, ritengono di soffrire ancora di più il gran caldo, peraltro senza sapere dove andare con i pochi franchi a disposizione. Nemmeno accolta positivamente è stata l’alternativa offerta loro da Dss e Dipartimento istituzioni, ossia usufruire del locale esterno dove vengono svolte solitamente attività d’integrazione e dov’è prevista l’attivazione del wifi (presente nel bunker) che è l’unico mezzo per tenere i contatti con familiari e conoscenti.

Manifestanti: prima fuori tutti, poi dentro alcuni ma non il fotografo

L’atteggiamento delle autorità è stato criticato da più parti. Il Collettivo R-Esistiamo, già attivatosi nei mesi scorsi chiedendo di non più usare i bunker per questi scopi, ha chiesto un incontro al consigliere di Stato Raffaele De Rosa. Collettivo che ha preso parte in serata a un presidio organizzato a partire dalle 19 dal centro sociale Il Molino. La polizia – presente all'entrata della zona con una dozzina di agenti – ha tuttavia chiuso il cancello principale e inizialmente impedito alla cinquantina di manifestanti di avvicinarsi al bunker. Poi, dopo le 20, ne ha fatti avvicinare alcuni, ma non il fotografo di Ti-Press inviato sul posto dalla 'Regione'. Infine Mps (con un’interrogazione) e i Verdi (comunicato) hanno chiesto al governo di implementare urgentemente soluzioni d’accoglienza più dignitose nel rispetto dei diritti umani.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE