Bellinzonese

Clinica dentaria, mancano all'appello 265mila franchi

In 8 anni è questo il totale delle fatture scoperte per cure elargite. Un quarto della cifra è ritenuta persa, il restante difficilmente incassabile

Ti-Press
5 giugno 2019
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In otto anni di attività ammontano a complessivi 265mila franchi le fatture che la Clinica dentaria comunale di Bellinzona non è riuscita (ancora) a incassare dai suoi pazienti. Lo spiega il Municipio rispondendo a un'interpellanza delle consigliere Mps Angelica Lepori Sergi e Monica Soldini. Lo scoperto è da suddividere in due voci: 65mila franchi rappresenta un 'ammanco' che per vari motivi (ad esempio decessi, fallimenti, procedure esecutive e altro) la struttura non riuscirà mai più a incassare; gli altri 200mila franchi rappresentano la cifra non ancora ottenuta per prestazioni elargite, cifra che – leggendo fra le righe della risposta municipale – la clinica fatica a incassare e che rischia di non vedere del tutto: “Importi ritenuti elevati nonostante tutte le agevolazioni messe in atto; importi che in definitiva vengono poi coperti dalla collettività”. Soldi persi dunque.

'Nessun acconto chiesto ai pazienti in assistenza o con complementare'

Le due consigliere nell'interpellanza mettevano in dubbio la prassi di 'fare pressione' sui pazienti, anche quelli meno abbienti, esigendo da loro il pagamento anticipato delle prestazioni. Una modalità corretta? “Di regola – risponde l'esecutivo – nei casi che superano determinate cifre la clinica richiede, come da prassi in ambito Sso (Società svizzera odontoiatri, ndr), il pagamento di acconti per prestazioni già effettuate in proporzione all’importo preventivato. Questo modo di procedere da un lato garantisce l’incasso della prestazione, dall’altro fa sì che la fattura per il paziente venga dilazionata nel tempo. Così facendo si evita inoltre, in casi in cui la clinica debba rivolgersi a terzi (prestazioni odontotecniche nonché materiale di consumo indiretto e diretto quali medicamenti e dispositivi protesici personalizzati), che l’ente pubblico resti scoperto oltre misura. Si precisa infine che questa prassi non è applicata a pazienti beneficiari di prestazioni assistenziali e complementari Avs/Ai, quindi finanziariamente deboli, ai quali non sono mai richiesti acconti”.

Pagamenti rateali possibili

Quanto al fatto che la clinica abbia un ruolo sociale orientato verso il servizio pubblico, aggiunte il Municipio, “questo trova applicazione nella definizione del valore del punto, pari a 1 franco, che è il minimo applicabile ed è uguale a quello per le prestazioni sociali: ciò non significa che si ritenga proponibile rinunciare all’incasso o a parte di esso in virtù del ruolo di clinica orientata verso il servizio pubblico”. Peraltro nei confronti di altri studi dentistici l’ente pubblico “non può in ogni caso esercitare una concorrenza sleale”. E non da ultimo i pazienti con difficoltà finanziarie “possono, se del caso, procedere su richiesta a pagamenti rateali degli importi dovuti”.

No a una differenziazione in base al reddito

In definitiva il Municipio ritiene “adeguata la prassi applicata dalla clinica dentaria, che tiene già sufficientemente conto delle fasce finanziariamente deboli e che, in caso di difficoltà, oltre ad avere la possibilità di procedere a pagamenti rateali, possono essere indirizzate ai servizi sociali - ente chiamato in primis a rispondere al bisogno sociale - per eventuali richieste di aiuto finanziario”. Non viene per contro ritenuto opportuno e giustificato effettuare una differenziazione tariffale a dipendenza dei livelli di reddito dei pazienti, “tanto più se si considera che le tariffe applicate per i cittadini bellinzonesi sono inferiori alla media”.

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