Bellinzonese

Visita Pompeo, striscioni e megafono per protestare

Appello di una ventina di manifestanti (sorvegliati da venti agenti) al braccio destro di Trump. Le due ladies in visita a Collegiata e Sasso Corbaro

Protesta contro il segretario di Stato Usa
2 giugno 2019
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"Ci organizzeremo per far sapere a Mike Pompeo che non gradiamo la sua visita". Detto fatto. Il Partito operaio popolare (Pop), nato nel 2014 sulla spinta di due sindacalisti staccatisi dal Partito comunista, ha organizzato questa mattina una presenza di protesta a Bellinzona contro il segretario di Stato americano ricevuto a Castelgrande dal ministro degli Esteri elvetico Ignazio Cassis in occasione di un incontro bilaterale fra i due Paesi. Una ventina i manifestanti (rappresentanti di Pop, Gioventù socialista, Partito del lavoro, Alleanza boliviana per i popoli d'America e associazioni di sostegno a Venezuela, Cuba e Palestina) riunitisi stamane e pronti ad avvicinarsi a piazza del Sole con le modalità concordate insieme alla polizia presentatasi preventivamente nel posteggio ex Stallone per prendere contatto e comprenderne le intenzioni. Che sono risultate del tutto pacifiche e sfociate nell'esposizione di alcuni striscioni – contrari al blocco economico e a sostegno dei popoli venezuelani, cubani e palestinesi – sul lato nord di piazza del Sole, dove il gruppo ha potuto manifestare ed esprimersi sotto la stretta sorveglianza degli agenti. In tutto una ventina di poliziotti per  venti manifestanti. Più appelli sono stati letti al megafono, "confidando che Pompeo possa ascoltarli", spiega Leo Schmid del Partito operaio popolare. Un altro striscione è stato appeso al terrazzo di un edificio visibile da Castelgrande.

Il Pop ritiene il braccio destro del presidente Usa Donald Trump persona non benvenuta perché "durante il suo mandato a capo della Cia e in seguito come segretario di Stato, ha perpetuato una politica guerrafondaia che colpisce come sempre le classi meno abbienti di quei pochi Paesi (Venezuela, Cuba, Iran) che osano alzare la voce contro uno Stato che non rispetta alcun accordo in materia di pace internazionale". E ancora sarebbe stato uno degli artefici di una politica "fautrice del massacro che sta avendo luogo in Yemen, o la Colombia". Per il Pop Pompeo e il governo Usa "hanno le mani e la coscienza sporche di sangue e non si può quindi accettare che la Svizzera, né tanto meno il Ticino, lo accolgano. Mobilitando per giunta forze e ingenti mezzi economici". L'appello letto da una rappresentante di Alba Suiza ha denunciato in particolare la “violazione dei diritti fondamentali all'alimentazione e alla salute del popolo venezuelano attraverso le sanzioni imposte da Washington e la violazione dell'immunità diplomatica dell'Ambasciata venezuelana che viola la Carta delle Nazioni Unite e la Convenzione di Vienna”. Perciò “chiediamo al governo elvetico, conformemente ai valori tradizionali svizzeri di difesa della pace e dei diritti umani, di esortare la Casa Bianca a porre fine alle sue manovre interventiste in Venezuela e a revocare le sanzioni che colpiscono drammaticamente milioni di venezuelani”. Non è dato sapere se Ignazio Cassis abbia ascoltato l'appello e se ne abbia tenuto conto.

Paola e Susan a piedi nelle vie cittadine, senza troppo clamore

Mentre a Castelgrande Cassis e Pompeo discutevano dei massimi sistemi, le consorti hanno visitato alcuni angoli della Turrita. Susan Pompeo con abito nero e giacca bianca, ha affrontato la ripida discesa di... Salita San Michele con ai piedi comode sneakers nere; Paola Rodoni ha optato per un completo rosa pallido. Prima tappa della delegazione – scortata da un paio di guardie del corpo e sotto lo sguardo attento di poliziotti ticinesi presenti a gruppi in vari angoli della città – piazza del Sole, con lo sguardo rivolto alla rupe e a Castelgrande; una guida ha spiegato loro succintamente la storia della fortezza, poi è stato il turno di piazza Collegiata e della sua chiesa; successivamente la visita ha fatto tappa sulla collina, con meta finale Sasso Corbaro e il suo ristorante, dov'è stato preparato il pranzo.

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