Pena sospesa per l'uomo con studio nel bellinzonese. Dall'inchiesta emergono 23mila franchi di danno allo Ias e 400mila di guadagni non dichiarati
È stato condannato a una pena sospesa il dentista bellinzonese finito in manette lo scorso mese di novembre per aver fatturato prestazioni diverse da quelle che in realtà eseguiva, ottenendo così la copertura della complementare e arrecando un danno da 23mila franchi all'Istituto delle assicurazioni sociali (Ias). Il tutto su un totale di 47 pazienti, per fatti avvenuti a partire dal 2009.
Dall'inchiesta – come riferisce la Rsi – è inoltre emerso che l'uomo non dichiarava parte dei suoi guadagni, generando, sempre nell'arco di una decina di anni, una frode fiscale per circa 400mila franchi. Il denaro sottratto a Ias e Contribuzioni dall'uomo, tornato da tempo a piede libero, è stato interamente risarcito.
Nei confronti del dentista, ritenuto colpevole in particolare del reato di truffa, la procuratrice pubblica Chiara Borelli ha proposto una pena sospesa, accettata dall'uomo il quale ha rinunciato a impugnare il decreto d'accusa.
Un secondo decreto è stato emesso contro una delle collaboratrici, che la pp accusa di favoreggiamento. Al momento della perquisizione l’assistente medico, difesa dall'avvocato Giorgia Maffei, aveva fatto sparire computer e cartelle dei pazienti.