Bellinzonese

Eritrea precipitata dal balcone, rinvio a giudizio per il compagno

Il 37enne è accusato di assassinio, omicidio intenzionale, lesioni semplici, esposizione a pericolo della vita altrui, minaccia e coazione.

Ti-Press
9 aprile 2019
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Assassinio, consumato e tentato, omicidio intenzionale, consumato e tentato, lesioni semplici, esposizione a pericolo della vita altrui, minaccia e coazione. Queste le ipotesi di reato formulate dal pp Moreno Capella nei confronti del 37enne cittadino eritreo in relazione al decesso della compagna, una 24enne cittadina eritrea, avvenuto il 3 luglio del 2017 a Bellinzona.

Attraverso una comunicato odierno, il Ministero pubblico comunica che è stato intimato alle parti l'atto d'accusa e che l'uomo è rinviato a giudizio di fronte alla Corte delle Assise criminali di Bellinzona. 

La donna era deceduta dopo essere precipitata dal balcone del quinto piano di una palazzina in via San Gottardo. Ai tempi dei fatti, l’uomo abitava insieme alla vittima e ai loro due figli piccoli. Il 37enne era stato arrestato subito dopo l’accaduto. Alcuni mesi precedenti alla tragedia, la polizia era stata allertata per una una lite della coppia durante la quale la donna aveva già rischiato di cadere dal terrazzo dell'appartamento. Molti degli inquilini del condominio l’avevano definita una “tragedia annunciata”.  

Nell'aprile del 2018, l’ipotesi di un suicidio era stata valutata inverosimile dall'Istituto di medicina legale dell’Università di Berna nell’ambito dell’inchiesta. L’uomo si era fin da subito professato innocente sostenendo di aver cercato invano di evitare che la compagna si togliesse la vita. 

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