Bellinzonese

Acquarossa: 'Armasuisse non demolisca quel capannone'

In arrivo una petizione popolare per chiedere a Berna di cederlo al Comune che vuole trasformarlo nel nuovo centro di raccolta per gli ingombranti

15 marzo 2019
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Comprare da armasuisse un capannone ormai dismesso per potervi insediare la nuova piazza di raccolta per i rifiuti ingombranti. È l’intenzione del Comune di Acquarossa. Ma c’è un problema: nonostante l’interesse manifestato da anni dall’esecutivo di voler procedere in tal senso, il Dipartimento della difesa ha comunque autorizzato lo smantellamento del magazzino, uno dei quattro risalenti agli anni 60 situati sull’altra sponda del fiume Brenno rispetto al terreno ex Lazzaretti. In realtà i contatti tra Comune e armasuisse erano iniziati già una quindicina di anni fa, ma le trattative erano poi state sospese visto che l’esercito aveva manifestato il bisogno dei capannoni situati in zona Mondella per scopi logistici. Il dialogo è ricominciato lo scorso anno, non appena il Municipio è venuto a conoscenza dell’intenzione di armasuisse di demolire il capannone per il quale il Comune nutre interesse. Grazie anche alla collaborazione del Dipartimento delle istituzioni, a febbraio 2018 l’esecutivo comunale ha incontrato il responsabile della logistica di armasuisse esprimendo contrarietà per l’abbattimento del capannone e interesse all’acquisto. Dopo quell’incontro il Comune ha preavvisato negativamente la richiesta di abbattimento, ma ciononostante l’abbattimento ha comunque ricevuto il via libera da Berna.

Interrogazione interpartitica

Da quell’incontro era emerso che: armasuisse intende demolire la struttura per questioni di sicurezza e per la necessità di disporre di un piazzale di manovra per i mezzi pesanti delle truppe; armasuisse dovrebbe abbandonare tutti i capannoni verso il 2025 e fino ad allora non intende avviare trattative per la vendita; il prezzo sarà stabilito da una perizia ed eventualmente ridiscusso a livello politico; il Comune nel frattempo verifica la possibilità di cambiare la destinazione del comparto da zona di interesse militare a zona di interesse pubblico. È quanto spiega il Municipio rispondendo a un’interrogazione firmata dai rappresentanti della Commissione della gestione Rolando Guidicelli (Sinistra e indipendenti), Luigi Arcioni (Ppd)e Daniele Jemini (Plr) sulla possibilità di permettere in questa zona l’insediamento di ditte e la realizzazione di una nuova piazza di raccolta degli ingombranti.

Come spiega contattato dalla ‘Regione’ il presidente della Gestione Rolando Guidicelli, «è assurdo che armasuisse spenda dei soldi pubblici per la demolizione dello stabile quando c’è già una soluzione pronta e attuabile per un utilizzo alternativo della struttura». Si stima infatti che smantellare il capannone costi circa mezzo milione di franchi alla Confederazione. «La richiesta è che venga invece dato gratis al Comune per aiutarlo nell’impellente necessità di una nuova zona di raccolta degli ingombranti», sottolinea Guidicelli auspicando che da Berna ci si attivi non solo a parole ma anche concretamente per dare una mano alle regioni periferiche, soprattutto in una situazione come questa in cui armasuisse risparmierebbe e il Comune avrebbe subito a disposizione (con qualche piccolo intervento) l’area per gli ingombranti, senza doverne progettare e finanziare un’altra in una zona idonea.

In arrivo la raccolta firme

La demolizione di uno stabile federale – nonostante il desiderio a livello locale di poter cambiare la destinazione della struttura – fa pensare a un caso analogo in un valle vicina: l’Infocentro AlpTransit di Pollegio. Lì la mobilitazione del governo cantonale e una petizione corredata da oltre 7’600 firme ha permesso di scongiurare l’abbattimento. Lo stesso potrebbe succedere in Valle di Blenio: è infatti imminente il lancio di una petizione popolare per chiedere ad armasuisse di sospendere la demolizione e continuare le trattative con il Comune per questo e, dopo il 2025, gli altri tre stabili dismessi. Per quanto riguarda la possibilità che armasuisse necessiti del piazzale per manovre dei suoi mezzi pesanti durante gli esercizi, il sindaco Odis B. De Leoni spiega che essendo eventi già pianificati che capitano una o due volte all’anno si potrebbero adattare senza problemi gli orari del centro raccolta. Questa soluzione, aggiunge, permetterebbe inoltre di sistemare l’area degli ex Lazzaretti dove si trova l’ormai saturo centro di raccolta. «La sua sistemazione permetterebbe di rendere più decoroso tutto il comparto», aggiunge il sindaco. 

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