La Protezione animali di Bellinzona tira le somme del 2018. E punta a sistemare il rifugio di Gorduno-Gnosca
Sono stati oltre 1'700 gli animali, domestici e selvatici, che la Spab, la Società protezione animali di Bellinzona ha preso in cura, collocato e rimesso in libertà nel 2018. Un anno che ha contabilizzato un migliaio di interventi nella Svizzera italiana: diverse operazioni sono state effettuate nei laghi ticinesi per recuperare cigni e uccelli acquatici in difficoltà, in tre casi si è dovuto intervenire con l’elicottero e in altrettante situazioni si è fatto capo alla collaborazione di rocciatori. A conti fatti i mezzi della Spab hanno percorso circa 200'000 chilometri durante l’anno scorso. Queste alcune delle cifre rese note sabato sera all’albergo Unione a Bellinzona all'assemblea annuale.
Il plenum ha messo altresì l'accento sul progetto in cima ai pensieri della Società: il rinnovo del grande rifugio di Gorduno-Gnosca, per il quale è attesa la licenza edilizia. “Per la Società – ha spiegato il presidente Emanuele Besomi –, sarà certamente una grande sfida iniziare i lavori – l'investimento previsto è di 1,2 milioni di franchi ed è stato avallato all'unanimità, ndr – e garantire, al contempo l’operatività del rifugio”.