Bellinzonese

Bassa Leventina: una petizione per Berna, Bellinzona e Ffs

La lanciano i Comuni della Bassa Leventina e della Riviera insieme all'Unione contadini

Il sindaco di Personico Emilio Cristina e quello di Biasca Loris Galbusera (Ti-Press)
18 febbraio 2019
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Dalle ceneri dell'opzione Bodio-Giornico per la nuova Officina Ffs e del referendum non lanciato contro lo stanziamento cantonale di 100 milioni a favore dello stabilimento previsto a Castione, è maturata una petizione popolare a sostegno della zona industriale della Bassa Leventina, dei collegamenti ferroviari verso l'Alto Ticino e del settore agricolo ticinese. La raccolta delle firme, anche online, sarà estesa a tutto il territorio cantonale, partirà ufficialmente domani e si concluderà il 30 aprile. L'hanno presentata stamane a Bodio il sindaco di Personico Emilio Cristina (portavoce dei quattro Comuni della Bassa Leventina, più quelli di Biasca e Riviera) e il segretario agricolo cantonale Sem Genini che è anche municipale di Riviera. 

Il testo elaborato dal nuovo gruppo di lavoro contiene un triplice appello: il primo è rivolto alle autorità federali, affinché procedano – anticipando quelli che erano i tempi previsti dalla politica federale, ossia dopo il 2035 – a stanziare i crediti necessari a completare il tracciato di AlpTransit fra Pollegio e Bellinzona, in particolare per realizzare sia il binario di sorpasso in direzione sud (la cui assenza obbliga oggi i treni merci a transitare e sostare attraverso Biasca), sia lo scambio non a livello in zona Giustizia.

Il secondo appello è rivolto alle Ffs, affinché: primo, non facciano più transitare i merci attraverso Biasca, se non per quanto strettamente necessario, e garantiscano un traffico passeggeri che risponda alle attese della popolazione delle Tre Valli; secondo, sfruttino per tutti i progetti futuri a livello cantonale le zone industriali già esistenti e, nel caso in cui la perdita di terreno agricolo fosse inevitabile, trovino preventivamente un compenso reale 'uno a uno' coinvolgendo l'Unione contadini.

Il terzo appello mira al Consiglio di Stato affinché realizzi, come chiesto dal Gran Consiglio stanziando i 100 milioni, un piano di sviluppo industriale della zona ex Monteforno d'intesa con l'Ente regionale sviluppo, i Comuni e la Commissione regionale dei trasporti. Al CdS la petizione chiede anche di sviluppare l'opzione Biasca quale stazione terminale del traffico ferroviario regionale e di concretizzare la fermata di Osogna-Cresciano chiusa da tempo. 

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