Bellinzonese

Società fittizie, 'problema reale'

Moesano: sensibilizzato venerdì a Roveredo, il Consigliere di Stato Parolini porterà il tema in governo

16 ottobre 2017
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Bagno di folla e di umiltà per il consigliere di Stato grigionese Jon Domenic Parolini che venerdì sera nella gremita sala del Centro regionale servizi di Roveredo ha dovuto attendere 40 minuti prima di prendere la parola sul problema della società bucalettere –massicciamente registrate in Mesolcina e Calanca – in occasione della serata informativa organizzata dalla sindaca di San Vittore e deputata Nicoletta Noi-Togni e da Simone Cattaneo. Un problema trentennale (risale al 1986 l’abrogazione della Legge cantonale sui fiduciari che ha contribuito a trasformare il Moesano in terra di conquiste da parte di operatori spregiudicati) sul quale tutti concordano nel dire che le autorità, cantonali e giudiziarie in primis, non brillano per controlli.

Lo stesso capo del Dipartimento economia pubblica e socialità, giunto a Rorè con tre collaboratori, ha infine rimarcato quanto fosse importante per lui «poter ascoltare il parere della popolazione per comprendere il livello di preoccupazionecosì da sottoporre quanto prima la questione ai colleghi di governo a Coira – a cominciare dal Dipartimento di giustizia, sicurezza e sanità – con l’obiettivo di individuare soluzioni applicabili a un problema reale». Dal canto suo incaricherà i propri settori di eseguire controlli più approfonditi prima di rilasciare i permessiAlla presenza di oltre 120 persone,

è stata infine lanciata una petizione che chiedel’intervento immediato e massiccio dell’autorità cantonale e della magistratura inquirente cantonale e federale per l’esecuzione di indagini a tappetoapprofondite al fine di stabilire eventuali fatti di rilevanza penale a carico di società fittizie presenti nel Moesano”.

Cosa pesa di più L’aspetto penale –sviscerato dall’ex commissario della Polizia cantonale ticinese Fausto Cattaneo, oggi in pensione, citando

anche vecchie inchieste sue e ripetendo l’esistenza di legami diretti fra personaggi ai massimi livelli della malavita internazionale e talune società moesane – è però solo una parte del problemaQuello maggiormente percepito nella regione – ha osservato un consigliere comunale di Roveredonon è quello delle scatole cinesi e delle società off-shore dedite al malaffare internazionale facendo transitare milioni sui conti delle società moesane prive di controlli, bensì quello delle ricadute negative che le società fantasma generano qui mettendo in difficoltà le autorità locali nel gestire sempre più

spesso precetti esecutivi, fallimenti e creditori laddove i titolari delle Sa e Sagl risultano irreperibiliTuttavia, Cattaneo ha insistito nel dire che essendo stato totalmente sottovalutato dalle autorità giudiziarie, l’aspetto penale meriti l’avvio urgente di approfondimenti da parte di una task force di

esperti della Procura cantonale e federale. Dal canto suo, da anni sta raccogliendo prezioso materiale che intende mettere a disposizione degli inquirenti ma a precise condizioni, ossia che lo usino come punto di partenza per verifiche reali, non insabbiamenti. Il suo avvocato di fiducia, Niccolò Salvioni, dopo aver rimarcato che la Legge federale contro il riciclaggio di denaro dovrebbe valere in tutti i cantoni, anche nei Grigioni, ha descritto

la situazione dal profilo legislativo e giuridico, tracciando un parallelo con la legislazione ticinese e ricordando che Bellinzona nel 2014 ha stretto i bulloni

nelle procedure fallimentari e relative al registro di commercio. Parolini ha aggiunto che il Ticino ha pure introdotto nuove regole nel rilascio di permessi ai lavoratori stranieri (presentazione del casellario giudiziale), mentre si ha il sospetto che talune società d’oltre confine chiedano di potersi installare nel Moesano per eludere il fisco italiano e le disposizioni suo lavoratori distaccati esteriTutto ciò può aver favorito, negli ultimi tre anni, la migrazione di alcune centinaia di società dal Ticino al Moesano, cresciute del 170%. Da notare che alla serata erano totalmente assenti le autorità giudiziarie

retiche, che hanno declinato l’invito rivolto loro dalle organizzatrici. Unico presente, il presidente del Tribunale regionale moesano Mirco Rosa.

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