Bellinzonese

‘Tagliati fuori’: via Camminata senza bancarelle natalizie

Critiche alla Società commercianti per disparità di trattamento. Negozianti ed esercenti chiedono un incontro per discutere anche altri temi

Via Camminata è rimasta senza mercato natalizio
20 dicembre 2018
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Gli affezionati frequentatori del mercatino natalizio, che da molti anni viene organizzato nel centro storico di Bellinzona nelle due domeniche precedenti il Natale, se ne sono subito accorti. Il percorso che si sono trovati davanti il 16 dicembre non prevedeva più che il mercato da viale Stazione – una volta superate le piazze Collegiata e Nosetto – proseguisse come sempre lungo via Camminata; infatti da Palazzo Civico svoltava poi in via Teatro terminando in piazza Governo. Una novità che ha colto di sorpresa quel giorno, oltre ai visitatori, anche i commercianti di via Camminata, la maggior parte dei quali aveva deciso di tenere aperto il proprio negozio. E così la giornata si è conclusa con affari ben lontani da quanto sperato o da quanto succedeva negli scorsi anni quando il mercato natalizio passava da lì. Lo stesso giorno i commercianti della via hanno pertanto deciso di inviare al Municipio bellinzonese e alla Società dei commercianti una lettera con quasi una ventina di sottoscrizioni chiedendo spiegazioni sulla decisione di escludere la via dalla manifestazione e auspicando che si potesse rimediare includendo questa parte del centro almeno per l’evento previsto domenica 23. Al contempo la polemica si è fatta strada sui social, con la pubblicazione di alcune fotografie da parte della pagina ‘Via Camminata - Bellinzona’ che mostravano il posizionamento delle bancarelle in piazza Nosetto creando una sorta di ostacolo per il raggiungimento di via Camminata e obbligando il passaggio verso via Teatro. Un post che ha scatenato decine di commenti e di botta e risposta tra commercianti arrabbiati per la disparità di trattamento e svariate ipotesi sulle antiche ruggini che potrebbero essere all’origine dei dissapori.

La motivazione ufficiale – riferita in una lettera della società pervenuta ieri ai commercianti di via Camminata, in copia al Municipio, e confermata anche alla ‘Regione’ dal responsabile del mercato Carlo Banfi, vicepresidente della società ed ex negoziante proprio in via Camminata – è da ricondurre alla richiesta (relativa in generale al mercato del sabato e non a quello natalizio) del ristorante Corona e del tea room Degiovanetti di non posare bancarelle dinanzi ai loro tavolini esterni. Ne consegue, secondo la società, che “l’eccessiva frammentazione degli spazi utili rimanenti non permette di trovare un collocamento soddisfacente tra gli espositori che si ritroverebbero isolati uno dall’altro. Più un generale ne risulterebbe una tratta di mercato slegata, senza continuità, incompleta e di misero aspetto”. Il titolare del tea room Marco Degiovanetti tiene a sottolineare che la richiesta risale a diversi mesi fa, quando ha espanso l’attività al locale accanto, e andava semplicemente nella direzione di poter posare tavolini e la sua merce nello spazio antistante il nuovo locale, come d’altronde aveva sempre fatto l’affittuaria precedente. Nessuna chiusura insomma nei confronti del mercatino di Natale e anzi grande dispiacere anche da parte sua per il nuovo percorso che definisce «un colpo basso».

Ciò che la società definisce “frammentazione” riguarda due locali pubblici ben frequentati anche nelle parti esterne. Non dei veri e propri “buchi” nel mercato come si evincerebbe dalla risposta. Inoltre a ben pensarci ­– facciamo notare a Banfi – anche nell’angusta via Teatro non è stato possibile garantire la posa continuata di bancarelle, se non per alcune che domenica erano presenti sotto i portici. Un paragone che però secondo Banfi non regge.

Tra chi è attivo nella via è insomma viva la sensazione che la società non faccia gli interessi di tutti i negozi della città: non è un caso, fanno notare più voci, che meno importanza è stata data a questa via da quando due membri del comitato che prima avevano qui il negozio hanno chiuso l’attività o si sono spostati altrove. Altra teoria riguarda invece screzi generati dalla vendita della polenta già pronta il sabato mattina. Pietanza che originariamente si poteva acquistare solo sotto i portici del Corona e nel frattempo proposta anche da qualcun altro e da Banfi nella sua bancarella di frutta, verdura e altri generi alimentari in piazza Nosetto. Ma il diretto interessato nega che l’esclusione di via Camminata abbia a che vedere con questo.

Negozianti ed esercenti rivendicano un dialogo costruttivo

«Vogliamo collaborare». La rivendicazione dei commercianti di via Camminata, rappresentati dal portavoce Felice Lepore, gerente del bar Indipendenza, è semplice: ottenere un incontro con rappresentanti della Società commercianti e del Municipio per affrontare alcuni temi che stanno loro a cuore. In tal senso il vicepresidente Carlo Banfi ha assicurato che c’è disponibilità e un incontro potrebbe dunque essere indetto presto. Numerosi i temi che potranno essere affrontati: se il bubbone è scoppiato con l’esclusione di via Camminata dalla manifestazione di domenica, emerge ora che i problemi di fondo sono molteplici. A partire dalle “crescenti lamentele e intolleranze rivolte alle bancarelle” per il mercato del sabato di cui la Società dei commercianti parla nella lettera. Chiediamo di più a Nadia Pesenti, titolare del negozio ‘Il fiore’ trasferitosi in questa via lo scorso aprile. Lei stessa ammette di aver chiesto di non posare degli stand di legno proprio davanti alla porta del suo commercio. In alcuni casi, sottolinea, veniva praticamente impedito l’ingresso ai clienti. Stessa problematica segnalata dal dirimpettaio tea room Degiovanetti, con le bancarelle che “rubavano” spazio ai clienti seduti nei tavolini esterni. Negli ultimi tempi, viene inoltre fatto notare, il mercato del sabato risulta essere un po’ più sguarnito in via Camminata. Su questo punto Carlo Banfi spiega che vale la stessa motivazione riguardante i mercati di Natale, ovvero che sono stati gli stessi negozianti o esercenti a mostrare intolleranza. «Siamo giovani e propositivi e cerchiamo di collaborare per riuscire a farci conoscere», replica Nadia Pesenti. Un esempio in tal senso è l’animazione della via messa in scena lo scorso 12 dicembre, autofinanziata dai commercianti, con promozioni, attività per bambini e una buona affluenza. Le idee insomma non mancano, come quella di Felice Lepore di proporre animazioni in occasione del mercato fino a piazza Indipendenza. Finora, però, è rimasto inascoltato. Come detto, l’intento di questo gruppo di commercianti non è di cercare lo scontro ma di trovare una collaborazione proficua a beneficio di tutti. L’inizio del dialogo potrebbe proprio andare in questa direzione.

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