Bellinzonese

Bellinzona, a una svolta l'area Leon d'Or

Nel 2019 domanda di costruzione preliminare dell'imprenditore Alessandro Lettieri per un'operazione immobiliare da 50 milioni di fronte alla stazione Ffs

16 novembre 2018
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«Ci siamo quasi». Mentre si dibatterà ancora a lungo sul destino del comparto Officine Ffs, a pochi metri di distanza, nel comparto Leon d’Or che prende il nome dall’omonimo albergo, ‘qualcosa’ potrebbe sbloccarsi l’anno prossimo. L’imprenditore bellinzonese Alessandro Lettieri attraverso la propria società Lesicasa Sa intende infatti depositare nel 2019 in Comune una domanda di costruzione preliminare per il previsto, ma finora mai realizzato, investimento immobiliare da 50 milioni di franchi che ridisegnerà il gruppo di edifici situato nello strategico quadrilatero compreso fra viale Stazione, il curvone di via Lodovico il Moro e la sottostante via cancelliere Molo.

Il comparto oggi è caratterizzato, fra gli altri, da due edifici sottoposti a vincolo di protezione dalla Città di Bellinzona. Si tratta dell’ex Vögele (confinante con l’hotel Internazionale, è già ora sottoposto a lavori interni di consolidamento solette) e dell’appaiato ex Gioconda le cui vetuste facciate a suo tempo erano state coperte per motivi di decoro e sicurezza (copertura che a breve sarà rinnovata). Entrambi gli edifici appartengono a Lettieri. Il pianterreno dell’ex Vögele potrebbe accogliere un fast food di Burger King (trattative sono a buon punto) , mentre ai piani superiori sono previsti appartamenti; l’ex Gioconda dovrebbe invece ospitare una banca (anche qui trattative in corso) o un albergo con una sessantina di camere, inseribile anche in uno degli altri stabili previsti nel progetto.

Otto Scerri e Mancini&Marti verso Castione entro due anni

Proseguendo in basso verso le Officine, gli altri due edifici presenti (fra cui l’hotel Leon d’Or che ospita anche un parrucchiere e il Folk Bar) vedono Lettieri com-proprietario insieme a un architetto. Su via Molo si affaccia poi la sede amministrativa delle imprese Otto Scerri e Mancini&Marti, le quali hanno avviato recentemente la realizzare della nuova sede a Castione (sarà pronta fra un paio d’anni), ritenuto che l’ipotizzato arrivo delle nuove Officine Ffs non toccherà questa parte del loro comparto produttivo. Le trattative con Lettieri concernono insomma il prezzo di compravendita dello stabile in città. Nelle sue intenzioni, questi ultimi tre edifici sarebbero dunque demoliti e sostituiti con un complesso a più piani caratterizzato da un’ampia piazza interna, superfici commerciali, negozi di quartiere, almeno un bar, uno studio medico o fisioterapico, uffici, appartamenti, nonché un’autorimessa su almeno due piani con una settantina di stalli.

Rispetto alla prima versione del 2012 la collocazione dei nuovi stabili è rimasta identica, ma lo studio ‘Nicola Probst Architetti’ di Lugano, cui Lettieri si è nel frattempo affidato per riprendere la progettazione, ha conferito all’insieme una veste più moderna, con l’impegno però a rispettare quanto sancisce l’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere d’importanza nazionale (Isos) che include tutto il centro storico cittadino. I dettagli sono stati discussi recentemente dai promotori durante un incontro col Dicastero cittadino territorio e mobilità. Infine, quanto realmente si potrà realizzare dipenderà anche dalle trattative intavolate per la compravendita con Otto Scerri, Mancini&Marti e l’architetto com-proprietario. In assenza di accordi, Lettieri potrebbe limitarsi a concretizzare solo metà progetto, sui propri sedimi.

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