Bellinzonese

Luxury Goods, anche Sant'Antonino preoccupato

Il Municipio ha rivisto il Preventivo 2019 dopo la notizia relativa ai 150 posti di Cadempino. La sindaca: 'A medio-lungo termine temiamo peggioramenti'

La sindaca Simona Zinniker (Ti-Press)
6 novembre 2018
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Anche le floride finanze di Sant’Antonino – Comune sede del grande centro logistico della Luxury Goods International (Lgi) che ha deciso di spostare 150 impieghi dalla sede amministrativa di Cadempino al nord Italia – a medio e lungo termine potrebbero subire ripercussioni in tema di gettito fiscale. Quando a inizio ottobre Lgi, presente in più località ticinesi con 900 posti di lavoro, ha comunicato la decisione di delocalizzare parzialmente, «anche noi, come altri Municipi, abbiamo sospeso l’elaborazione del Preventivo comunale 2019 che fino ad allora indicava un avanzo d’esercizio di 46mila franchi – l’ennesimo avanzo per il ricco Comune del Piano di Magadino che ha scelto di non aggregarsi alla nuova Bellinzona – e la richiesta al Consiglio comunale di confermare al 65% il moltiplicatore d’imposta», rivela interpellata dalla ‘Regione’ la sindaca Simona Zinniker.

Da allora «sono iniziati approfondimenti» considerata anche e soprattutto l’intenzione di Lgi (piattaforma del gruppo francese Kering) di cercare un nuovo assetto di politica aziendale. Dopo un primo incontro tenutosi fra Municipio e Lgi, in agenda ce n’è un altro per chiarire alcuni importanti dettagli. «Dopodiché potremo tirare le somme del gettito e firmare il Preventivo 2019. Se a breve termine non subiremo scossoni, tanto che per l’anno prossimo il moltiplicatore potrà rimanere al 65%, per contro temiamo peggioramenti sul medio e lungo termine. Temiamo, nel senso che è ancora presto per esprimerci nel dettaglio. Lo faremo a tempo debito sottoponendo al Legislativo il Preventivo 2019 aggiornato e le previsioni».

Arbedo-Castione sorride, un po' meno Lumino e Cadenazzo

Quanto agli altre tre Comuni non aggregati, un segno positivo giunge da Arbedo-Castione il cui Municipio firmerà lunedì prossimo il Preventivo 2019 caratterizzato da un leggero avanzo e dalla richiesta di confermare il prelievo fiscale al 91%. Nonostante siano a tinte rosse, anche le finanze di Lumino e Cadenazzo sembrano reggere. I due Municipi propongono infatti ai legislativi di lasciare invariati i rispettivi moltiplicatori d’imposta pari al 90 e al 92%. Prelievi, i loro, leggermente inferiori a quello applicato dalla nuova Bellinzona (93%) il cui preventivo, ricordiamo, mostra invece un avanzo di un milione. A Lumino il disavanzo annunciato ammonta a 84’400 franchi, leggermente inferiore a quello previsto per l’anno in corso. Il rosso di Cadenazzo è invece più profondo e sfiora quota 250mila franchi, meglio però dei 362mila annunciati un anno fa per il 2018.

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