Bellinzonese

Comparto Tatti, il Municipio ha ricorso al Tf

Bellinzona: dopo il no del Tram alla variante di Piano regolatore, l'Esecutivo ribadisce a Losanna la richiesta di sbloccare l'edificabilità

Ti-Press
8 ottobre 2018
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È approdata al Tribunale federale di Losanna (Tf) la variante di Piano regolatore che mira a sbloccare l’edificabilità di 22’500 metri quadrati di terreno situati ai due lati di via Tatti a Bellinzona. Come appreso dalla ‘Regione’, il Municipio nel corso dell’estate ha infatti impugnato la decisione del Tribunale amministrativo cantonale (Tram) che lo scorso giugno ha respinto il ricorso interposto a inizio 2016 dallo stesso esecutivo cittadino contro il ‘niet’ alla variante espresso a fine 2015 dal Consiglio di Stato quando accolse i ricorsi inoltrati dal giornalista Matteo Cheda e dall’architetta Christiana Storelli.

Avviata dalle autorità cittadine pre-aggregazione, la variante nelle passate legislature era stata portata avanti seguendo le indicazioni pianificatorie del Cantone; tuttavia nel 2014 l’entrata in vigore della Legge federale sulla pianificazione del territorio ha ribaltato le carte in tavola impedendo l’aumento delle aree edificabili in assenza di un interesse pubblico e di una riduzione equivalente di superficie di zona edificabile. Nel caso specifico la variante darebbe la possibilità ad alcuni privati (4’000 metri a sud di via Tatti) e a una banca (18’500 metri a nord) di realizzare stabili residenziali e amministrativi su tre mappali oggi edificati con solo due case e un posteggio collettivo.

Un’importante occasione di sviluppo economico per la capitale – avallata peraltro dalla popolazione che nel febbraio 2014 ha respinto il referendum dei Verdi –, considerato che il Credit Suisse, già proprietario del vicino Business Center, si è sempre dichiarato pronto a investire 50 milioni per realizzare appartamenti e piccoli commerci a ridosso del riale Dragonato, nonché uffici lungo via Tatti da destinare a uno dei propri centri amministrativi nel quale creare centinaia di posti di lavoro. Come aveva già deciso il governo cantonale, anche il Tram in giugno ha infine detto no alla variante ritenendo che i tre mappali non siano correlati alla parte di città già edificata, poiché quasi completamente privi di costruzioni, posti in posizione periferica rispetto al comparto insediato e non connessi ad esso, ma anzi separati dal Dragonato. Tesi questa contestata dal Municipio nel ricorso al Tf, cui chiede di incaricare il Tram di rispedire il dossier al CdS, per una nuova decisione, considerato pure che il Tram medesimo ha ritenuto comunque edificabile buona parte dei terreni in questione (9’000 metri su 22’500), mentre la parte restante sarebbe stata solo sospesa.

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