Bellinzonese

Spostare i tralicci? No, il parco giochi

Gorduno: la nuova area di svago sorgerà più lontano dal luogo inizialmente previsto ma troppo vicino all'alta tensione

15 settembre 2018
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Allontanato perché troppo vicino agli elettrodotti. Il parco giochi previsto a Gorduno, i cui lavori prenderanno avvio a breve, inizialmente doveva sorgere da un’altra parte; su un terreno adiacente al campo da calcio. Ora è stato spostato in via Rivascia, non molto lontano dalla collocazione iniziale, ma a distanza di sicurezza dagli elettrodotti presenti in quella zona. E quindi oltre le linee di arretramento previste dall’Ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti (Orni), introdotta per proteggere l’uomo dall’inquinamento elettromagnetico, che a seconda dell’impianto impongono delle distanze da mantenere. In questo caso era di almeno 35 metri.

La nuova ubicazione dell’area da gioco per bambini, trovandosi a oltre 100 metri di distanza, rispetta i limiti. Come detto, questo non era il caso nel progetto iniziale, il quale due anni fa era stato infatti bloccato da un’opposizione inoltrata dall’Azienda elettrica ticinese (Aet) ritenendo che l’ubicazione del parco non rispettasse la distanza d’arretramento. L’allora Municipio di Gorduno ha dunque modificato la domanda di costruzione, prevedendo la collocazione del parco su un campo adiacente, separato da una strada. L’esecutivo dell’attuale quartiere di Gorduno ha poi passato l’incarto a quello della nuova Bellinzona.

A breve il cantiere

Il credito per la realizzazione, votato prima dell’aggregazione, è di circa 60mila franchi. In questa spesa è compresa la fornitura di alcuni giochi, tra cui altalene, delle corde su cui i bambini possono arrampicarsi e una torretta. Un’azienda forestale si occuperà della
costruzione di una sorta di castello in legno su cui arrampicarsi. I prossimi giorni, spiega il capodicastero Opere pubbliche
e ambiente di Bellinzona Christian Paglia, verrà contattata l’azienda per pianificare i lavori, il cui inizio è previsto a breve. Gli interventi – aggiunge Paglia – dovrebbero durare un paio di mesi e il parco dovrebbe quindi essere pronto per quest’inverno.

La sensibilità riguardo al tema degli elettrodotti e delle radiazioni non ionizzanti da questi emesse è aumentata negli ultimi tempi. Negli scorsi mesi l’Associazione dei proprietari di immobili attraversati da elettrodotti (Piae) ha presentato i risultati delle misurazioni fatte in Riviera dentro e fuori alcune abitazioni nei pressi degli impianti. Anche il Gruppo Monte Scareuro intende procedere a monitoraggi simili sui
monti di Gorduno, in modo da verificare l’entità dell’inquinamento elettromagnetico. Con la Supsi sono stati individuati quattro punti per i rilievi, di cui uno nel fondovalle, e il gruppo è ora alla ricerca di fondi per coprire le spese.

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