Bellinzonese

Verso la proroga del carcere per l'uxoricida

Monte Carasso: la difesa non si oppone e presto chiederà l'espiazione anticipata della pena. Ancora da chiarire la posizione della nuova moglie russa

2 agosto 2018
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Dopo tre mesi di detenzione preventiva, iniziata lo scorso 3 maggio, la procuratrice pubblica Chiara Borelli ha chiesto al Giudice dei provvedimenti coercitivi la proroga della carcerazione per il 48enne del Locarnese arrestato per l'uccisione, avvenuta a Monte Carasso nel 2016, dell'ex moglie 48enne da cui aveva divorziato. L'avvocato Pietro Croce, difensore dell'uxoricida reo confesso, non si oppone al prolungamento della permanenza in carcere per altri tre mesi. E prossimamente ne chiederà il trasferimento dal Carcere giudiziario della Farera al vicino Penitenziario cantonale della Stampa in regime di espiazione anticipata della pena: questo considerate sia la posizione del proprio assistito, sia la piena confessione e collaborazione con gli inquirenti. Ai quali la scorsa primavera l'uomo, in preda ai rimorsi di coscienza, si era rivolto spontaneamente dopo essersi confessato da un sacerdote che gli aveva consigliato di saldare il conto con la giustizia.

Se sul fronte dell'omicida l'inchiesta sembra aver chiarito i motivi a monte dell'uccisione (questioni finanziarie) e la dinamica (dapprima l'ha stordita/soffocata, poi le ha tagliato i polsi inscenando il suicidio), allo stato attuale non appare ancora chiara la posizione della nuova moglie 39enne russa, pure finita agli arresti. Gli inquirenti attendono dunque che lei stessa si spieghi compiutamente. Nei confronti dell'uxoricida, ricordiamo, la pp Borelli ha chiesto l'esecuzione di una perizia psichiatrica alla dottoressa Alessandra Canuto, che dovrà stabilire se vi è una scemata imputabilità.

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