Bellinzonese

Strage alla Commercio, interrogato il 19enne

Il procuratore pubblico Perugini ha inoltre incaricato una specialista ginevrina di esegurie la perizia psichiatrica

2 luglio 2018
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Primo interrogatorio per il 19enne della Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona accusato di avere preparato una strage nell’istituto scolastico. Arrestato il 10 maggio con l'accusa di atti preparatori di assassinio, si trova da allora degente sotto stretta osservazione alla Clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio. Il procuratore pubblico Antonio Perugini lo ha interrogato la scorsa settimana alla presenza del difensore, l'avvocato Luigi Mattei. E ha deciso l'incarico per l'esecuzione della perizia psichiatrica, affidata a una specialista ginevrina. L'esito della perizia sarà importante per stabilire il grado di consapevolezza e di reale volontà del giovane verso un piano omicidia che, se concretizzato, avrebbe causato diverse vittime. Consapevolezza e volontà sulle quali nemmeno il ragazzo – stando a quanto la 'Regione' ha potuto capire dalle poche informazioni che filtrano – è riuscito a essere chiaro nei confronti degli inquirenti. L'interrogatorio, durato parecchie ore, ha avuto come base il materiale d'inchiesta sin qui raccolto dalla Polizia cantonale.

Fra il materiale sequestrato, oltre alle 17 armi in suo possesso, in buona parte ereditate dal nonno appassionato collezionista, c'è anche un diario, scritto a mano, nel quale figurerebbero alcune date, fra cui quella di martedì 15 maggio, giorno in cui si teme il19enne avrebbe potuto passare dalle parole ai fatti. Non è dato sapere se quelle pagine contengano il piano d’azione previsto nel primo di tre giorni di esami a suo tempo programmati per le terze (anche la sua classe). Pagine, tuttavia, il cui contenuto potrebbe essere in linea con i messaggi Snapchat, che si autocancellano dopo 24 ore, da lui inviati la sera dell'8 maggio a tre allievi suoi amici: li invitava ad allontanarsi dalla scuola subito dopo l’esame mattutino del 15 maggio, per non correre il rischio – aggiungeva – di subire qualcosa di brutto.

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