Bellinzonese

Quando un festival musicale diventa un collante fra culture

Oggi, sabato 23 giugno, la seconda edizione del Grin Festival aperta a grandi e piccoli. Roveredo si apre al mondo con la musica etnica, ma non solo

23 giugno 2018
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Dopo una prima buona edizione, torna oggi, sabato 23 giugno, il Grin Festival - Musiche dal mondo, presso l’azienda agricola Gardelina a Roveredo. Nico Fibbioli, fra gli organizzatori insieme a Ursula Bucher, Domenico Tanese e Lio Morandi, ci ha raccontato come è nata la manifestazione variegata – non di sola musica infatti è farcito il corposo programma – e quali sono gli obiettivi del gruppo organizzatore. «L’idea – di quattro appassionati di world ed ethnic music – è partita dalla volontà comune di creare un evento particolare e stimolante nella regione mesolcinese, in un periodo in cui le manifestazioni musicali languono». Unendo le loro passioni, ognuno ha portato qualcosa del proprio background che ha dato valore aggiunto a una proposta che abbraccia teatro, danza, canto... attività aperte a tutti. Soprattutto, il Grin Festival, che ha nella musica il suo comune denominatore, «è un momento di incontro e scambio culturale in un luogo suggestivo, immerso nella natura», che vuole staccarsi dalla formula canonica dell’open air. «Il nostro scopo è creare un bell’evento, ideale anche per le famiglie; un momento di aggregazione dove la musica sia il collante fra culture diverse». Quest’anno, aggiunge Fibbioli, «siamo riusciti a coinvolgere la comunità estone in Svizzera, che a Roveredo organizzerà la sua festa annuale con un centinaio di persone provenienti da tutta la Svizzera». L’intenzione è riuscire ad avere comunità o associazioni ospiti anche nelle edizioni future, durante le quali abbiano l’opportunità di presentarsi. Di riflesso, in questa maniera, anche la regione Mesolcina ha la possibilità di farsi conoscere. In ultima battuta, Fibbioli anticipa un’idea futura: organizzare il festival sull’arco di più giornate.

Non solo musica. Una giornata piena

Passiamo al programma 2018. Quattro i gruppi ospiti del festival di quest’anno provenienti da altrettanti continenti: gli estoni Rüüt (organetti, canti e cori della tradizione estone) apriranno le danze alle 18. A seguire, gli Haz’art Duo feat. Konrad Hinsken (gruppo dalle doppie origini turco-tedesche) che miscelano sapientemente jazz e musica tradizionale araba. Seguirà ancora il complesso colombiano, direttamente da Bogotà, “La Perla”. Infine, a chiudere la serata “Bani”, formazione folk-rock dalla Georgia, potente macchina folk che fonde la tradizione con un’efficace base rock-moderna. L’edizione numero due, lo abbiamo scritto prima, ha un programma corposo e vario. La giornata inizia alle 8.30 con la Colazione musicale presso Tra l’altro un tè, in piazza a Roveredo: «Ci siamo appoggiati a loro seguendo l’intenzione di coinvolgere il territorio nella manifestazione». Alle 10.30, si terrà l’apertura del festival, con un mercatino dell’artigianato. Tramite il sito internet, ci si potrà iscrivere ai quattro laboratori che inizieranno alle 13 (Canto e fisarmonica diatonica, Percussioni colombiane, Danza afrolatina e Tank Drum). Sempre a partire da quell’ora, avranno luogo attività teatrali, scultoree e letterarie (ad esempio la presentazione del libro di Gerry Mottis “Terra bruciata, le streghe il boia e il diavolo”; alle 17) e per i più piccoli il Grinin Festival (dalle 14.20). Si avrà anche la possibilità di visitare un mercatino dell’artigianato, e gustare cibi etnici e sfiziosi preparati dallo staff, birra e vino artigianali. Per informazioni complete sul programma e per le iscrizioni ai workshop, consultare il sito così come la pagina Facebook omonima.

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