Bellinzonese

Troppi palazzi a Bellinzona? La gente reclama

Gerretta e Pratocarasso: voci preoccupate per decoro e viabilità. Il Municipio: ‘Le strade saranno adeguate’

Ti-Press/Crinari
9 giugno 2018
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«Sono troppi e brutti come casermoni i nuovi palazzi che stanno crescendo come funghi nel nostro quartiere. Molti la pensano come me. Le strade presto non saranno più sufficienti. Già oggi dobbiamo fare i conti con gli scriteriati che circolano a tutta velocità, domani cosa accadrà? Sono preoccupata, perché stiamo perdendo la connotazione di quartiere tranquillo. Diventerà invivibile». Alla Gerretta e a Pratocarasso c’è chi non dorme sonni tranquilli e giovedì sera, nell’ultima tappa del tour del Municipio nei quartieri ex Comuni aggregati, non l’ha mandata a dire. D’altronde, il fatto che la serata sia stata organizzata al centro Spazio Aperto, ha portato più di un abitante a toccare temi relativi proprio a quella zona.

«Parecchi – ha riconosciuto il municipale Simone Gianini, capo Dicastero territorio e mobilità – condividono le perplessità sulla crescente pressione edilizia. Tuttavia nessuno nel caso specifico ha interposto ricorso e la Stan ha ritirato il suo quando ha ottenuto un miglioramento delle facciate». Più in generale, nel 2013 il popolo svizzero ha votato la revisione della Legge federale sulla pianificazione del territorio, che frena la dispersione insediativa e il consumo eccessivo del suolo garantendo uno sviluppo nelle zone centrali. Da qui la crescita che più zone della Turrita stanno vivendo da alcuni anni. «Questo avviene – ha rimarcato Gianini – sulla base di un dimensionamento pianificatorio voluto per i prossimi 15-20 anni, entro i quali si prevede che la popolazione ticinese aumenterà di 40mila unità e quella bellinzonese di 7’000».

Operatore di strada in arrivo

Una delle ‘conseguenze’ derivabili dall’edificazione centripeta «è dunque l’aumento della popolazione nelle zone centrali», ciò che induce l’autorità a vigilare sulla qualità di servizi offerti in più ambiti: dal trasporto pubblico alle strade fino alle scuole, per fare solo alcuni esempi. Quanto alla crescita edilizia delle nuova Bellinzona e all’approccio pianificatorio post-aggregazione, ha concluso Gianini, «tramite il Masterplan che sarà presto avviato vogliamo individuare la strada per governare il territorio nel migliore dei modi». Questo considerando peraltro che la quota di sfitto «qui è dell’1,47%, in linea con la media nazionale e sotto quella cantonale pari all’1,56%. Un livello che pone il costo dei terreni di Bellinzona ancora alla portata del ceto medio». Tornando alla Gerretta e alla sua viabilità, Gianini ha pure ricordato che via Pratocarasso sarà urbanizzata assumendo così il ruolo che le spetta in base al Piano regolatore, quello di strada di raccolta di quartiere; per contro via Gerretta e via Varrone saranno declassate. Il tutto completato dal nuovo concetto di zone 30. Il vicesindaco Andrea Bersani, capo del Dicastero sicurezza, ha dal canto suo registrato la richiesta di controlli radar: «Un’esigenza – ha rimarcato – che giunge da tutti gli ex Comuni. La Polizia comunale registra attualmente una leggera sottodotazione degli effettivi. Si cercherà di fare il possibile con le forze a disposizione». Dalla sala è giunta poi una sollecitazione anche sulle zone 20 e sempre Gianini ha risposto che attualmente ne sono previste due: sul futuro piazzale della stazione e in piazza Governo (nel secondo caso con un approfondimento in corso sulle aree vicine).

Il sindaco Mario Branda ha dal canto suo introdotto con i colleghi un bilancio del primo anno di legislatura evidenziando quali sono i servizi presenti sul territorio. Fra i temi discussi il risanamento delle scuole: Fabio Gervasoni (Dicastero opere pubbliche) ha ricordato che la priorità sarà data alle Nord, dove si procederà a blocchi (A, B e palestra) facendo capo alle aule prefabbricate che verranno poi riutilizzate in occasione di altri interventi, come quello che interesserà le Sud dal 2020. Un ultimo aspetto, fra i molti, che hanno ricevuto l’attenzione dell’esecutivo è quello della socialità, e meglio della rete sociale in aiuto a chi fatica maggiormente. Giorgio Soldini ha ricordato che il Dicastero servizi sociali sta attualmente lavorando all’istituzione dell’operatore di strada: «Obiettivo, individuare il giusto approccio ai problemi sociali».

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