Bellinzonese

Officine Ffs in Leventina? Proprietari dei terreni disponibili

Il gruppo di lavoro formato dai Comuni della Bassa Leventina ha offerto ai tecnici delle Ferrovie un terreno di quasi 100mila metri quadrati

17 maggio 2018
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Si delinea con precisione la proposta di futura ubicazione delle attuali Officine bellinzonesi che la Bassa Leventina ha avanzato all’indirizzo delle Ffs. Quanto presentato dal gruppo di lavoro – composto da rappresentanti dei Comuni di Bodio, Giornico, Pollegio e Personico – ai tecnici delle Ffs incaricati di analizzare le proposte e stilare una graduatoria è un progetto servito su un piatto d’argento. Così spiega alla ‘Regione’ Emilio Cristina, sindaco di Personico e coordinatore del gruppo di lavoro, sottolineando che sono numerosi gli elementi a favore di questa candidatura. Dopo aver svelato i primi dettagli alla stampa a fine 2017, negli scorsi mesi il gruppo si è mosso per proporre alle Ffs un sedime con la conformazione ideale per trasferirvi lo stabilimento d’industria ferroviaria. «Abbiamo sottoposto alle 4 aziende proprietarie di terreni in questa parte della zona individuata una lettera d’intenti. Tutte l’hanno firmata dichiarandosi disposte ad entrare nel merito di una trattativa per la vendita dei terreni», spiega Cristina. La proposta prevede la disponibilità di quasi 100mila metri quadrati (come richiesto dalle Ffs), situati nei pressi dello svincolo autostradale ora in fase di realizzazione da parte dell’Ustra, distribuiti sulla lunghezza di circa 1 km per 100 metri di larghezza per la maggior parte nel Comune di Giornico e in parte di Bodio. Il sedime principale, di oltre 43mila metri quadrati, è di proprietà di una ditta attiva nella trasformazione dell’acciaio, oltre 33mila sono dell’Ail Sa, altri 9mila appartengono alla Namer Sa e quasi 8mila alla Rutari Sa.

Pianificazione già adeguata

La strada per la cessione sembra dunque spianata e il coordinatore del gruppo ricorda soprattutto il fattore pianificazione. Trattandosi di una zona già industriale non servono iter pianificatori che, ricorda Cristina, possono anche richiedere anni e presentare molti ostacoli. Sul tavolo delle Ffs, i tecnici stanno analizzando altre due proposte oltre a quella leventinese, una delle quali è certamente Arbedo-Castione. La questione pianificatoria potrebbe rappresentare un ostacolo proprio nel caso di Castione, dove il terreno è parzialmente ad uso agricolo ed è in parte di proprietà della ditta Mancini & Marti, che al momento non intende cedere i sedimi. La graduatoria è attesa entro inizio giugno, a cui farà seguito la decisione dei vertici Ffs e dell’Ufficio federale dei trasporti.
Considerando l’intento delle Ffs di insediarsi in un luogo dove poter rimanere a lungo, secondo Cristina nella zona industriale di Giornico-Bodio v’è la possibilità futura di espandersi ulteriormente. Inoltre, proprio nei pressi della zona individuata le Ffs sono già proprietarie di un sedime di 40mila metri quadrati serviti da binari. «Senza parlare delle possibili sinergie con aziende vicine, come la Tensol Rail e il Campus formativo Aet. Inoltre si potrebbe riqualificare un comparto attualmente in buona parte in disuso mantenendo attività industriali anche “pesanti”», aggiunge Cristina. Non da trascurare, continua il coordinatore, l’aspetto legato al costo dei terreni, che in bassa valle sarebbe notevolmente inferiore rispetto ad altre regioni.

Per attirare nuove famiglie e aiutare una regione periferica

A livello politico, il gruppo di lavoro ha incontrato a fine aprile il Consiglio di Stato per chiedere un sostegno formale alla candidatura leventinese. «In particolare in ragione del promovimento economico delle regioni periferiche», sottolinea Emilio Cristina. L’arrivo delle Officine non porterebbe un nuovo contribuente fiscale, ma i posti di lavoro (inizialmente ne sono stati annunciati 200-230) sarebbero fondamentali per attirare nuove famiglie nella valle in fase di spopolamento. Il governo ha però preferito non esporre la propria preferenza tra le varie candidature.

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