Bellinzonese

Quinta condanna per la banda con la droga nel gommone

Processato per rito abbreviato un 48enne del Bellinzonese. Avevano importato dalla Spagna al Ticino oltre 50 kg di marijuana nascosta in un natante trainato

Ti-Press
8 maggio 2018
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La banda del gommone smascherata a metà 2015 è tornata d’attualità ieri in occasione del processo per rito abbreviato svoltosi a Lugano dinanzi alle Assise correzionali che vedeva alla sbarra uno dei sei componenti. Un 48enne, ex esercente del Bellinzonese, è stato condannato a 18 mesi di carcere e a una multa di 200 franchi per ripetuta infrazione aggravata e contravvenzione alla Legge federale sugli stupefacenti. La sentenza emessa dal giudice Amos Pagnamenta, che conferma l’atto d’accusa stilato dal procuratore pubblico Roberto Ruggeri, prevede la sospensione della condanna per un periodo di prova di 2 anni. L’uomo ha già scontato 39 giorni di carcere preventivo nel 2015, dopo che la ‘staffetta’ di tre automobili con cinque persone coinvolte era stata fermata in piena notte dalle Guardie di confine a Mendrisio, dopo aver attraversato il valico stradale di San Pietro di Stabio.

Ricordiamo che uno dei veicoli trainava un gommone al cui interno erano stati trovati 31 chili netti di marijuana acquistata a Girona, in Spagna, successivamente imballata e trasportata in Ticino con un viaggio di circa mille km lungo la Costa Azzurra: si trattava della seconda missione di questo genere nel giro di circa un mese, per un totale di 51 kg di ‘erba’ importata. L’uomo condannato ieri, difeso dall’avvocata Tania Naef, in entrambi i viaggi si trovava alla guida della vettura che trainava il gommone a lui intestato. Altri quattro componenti erano stati condannati a fine 2015 a pene comprese tra 13 e 24 mesi di carcere: tra di essi figurava anche il figlio del 48enne (che però non si era presentato in aula ed era dunque stato condannato in contumacia). In quell’occasione il padre non era stato processato poiché a detta del procuratore pubblico Nicola Corta c’erano altri procedimenti penali aperti a suo carico. La condanna è dunque giunta ieri, mentre risulta ancora latitante il sesto componente della banda.

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