Bellinzonese

Vertenza Amb, la Città difendela propria idea

Bellinzona: il Municipio ha risposto negativamente alla proposta dei quattro Comuni. Bersani: 'Vogliamo soluzione ragionevole nell'interesse di tutti'

Ti-Press
14 aprile 2018
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Nulla di fatto nella vertenza che da mesi frappone la Città ai Comuni di Arbedo-Castione, Lumino, Cadenazzo e Sant’Antonino in materia di ridistribuzione degli utili generati dall’Azienda multiservizi (Amb). Questa settimana il Municipio cittadino ha risposto negativamente all’ultima proposta sottopostagli due settimane fa dai quattro esecutivi che ribadiscono la volontà di ottenere una cifra complessiva uguale a quella valida sino al 2017, pari a 1,15 milioni; pena, l’avvio della procedura di riscatto delle linee elettriche il cui valore è stimato a 23 milioni. Un passo che, se messo in pratica, sempre che la legge lo consenta, impoverirebbe la capitale di un quinto delle proprie infrastrutture di distribuzione. Con la lettera di due settimane fa, a loro volta i quattro Comuni rispedivano al mittente la soluzione di compromesso elaborata due mesi prima dal Municipio cittadino.

La Città ha in corso un braccio di ferro con i quattro Comuni: in che modo la difesa dei loro interessi non terrebbe conto di quello sovraregionale?
La Città – risponde il vicesindaco Andrea Bersani, capodicastero Servizi industriali e presidente dell’Ente Amb – auspica che siano poste in essere soluzioni ragionevoli nell’interesse di tutti: da qui lo sforzo profuso per cercare di sottoporre ai Comuni non aggregati una proposta interessante non solo dal punto di vista finanziario, che getti le basi per collaborazioni costruttive anche in futuro. A questi Comuni, con i quali gradiremmo collaborare, sentite le loro esigenze e aspettative, abbiamo comunicato che la Città sarebbe d’accordo di destinare una parte molto importante degli utili Amb, ovvero 750’000 franchi, di cui una fetta cash (tra 200 e 300’000) e la rimanenza in un fondo che andrebbe a finanziare progetti di respiro regionale, rispettivamente a contribuire al finanziamento dei costi sopportati dalla Città per infrastrutture di valenza regionale (impianti sportivi, musei, teatro ecc.). In cambio la Città è pronta a considerare una parificazione delle tariffe per esempio in relazione all’entrata al bagno pubblico. Non solo, la proposta contemplava anche la possibilità di una partecipazione ai Consigli direttivi degli Enti autonomi di riferimento e non solo in quello dell’Amb. Mi pare che con simili premesse l’interesse di tutti, a prescindere dai confini giurisdizionali, sia salvaguardato. Purtroppo però la nostra offerta non ha finora incontrato l’adesione di questi Comuni.

I quattro Comuni sono buoni clienti dell’Amb e si ritiene che incassando l’intera quota parte degli utili, la reinvestirebbero per il bene collettivo. Questo non tranquillizza la Città?
I clienti dell’Amb sono i consumatori che abitano in questi comuni e che oggi beneficiano di un servizio di qualità, soprattutto in ambiti di distribuzione di energia elettrica. La domanda andrebbe però posta a questi Comuni. Bisogna poi capire se un’azienda costituita da questi medesimi Comuni, o da un terzo che dovesse sfruttare gli impianti eventualmente riscattati, sarà in grado di mettere a disposizione gli stessi margini che oggi – se fosse accettato l’accordo – i quattro Comuni incasserebbero subito.

Sarà mai possibile trovare un’intesa, considerato il loro atteggiamento avuto durante il progetto aggregativo (Cadenazzo a parte)?
Spero proprio di sì. Le incomprensioni che una discussione così delicata possono ingenerare, non da ultimo sull’effetto del risultato del voto aggregativo, non possono e non debbono portare a situazioni per le quali, alla fine, debba essere la popolazione a pagare le conseguenze. In questo senso faremo di tutto per trovare un’intesa, ma è chiaro che gli sforzi debbono provenire da ambo le parti e le rivendicazioni rientrare nel limite della difendibilità da parte di tutti. Del resto il progetto aggregativo, per chi vi ha aderito, ha presupposto automaticamente anche la soluzione all’annosa discussione legata alla distribuzione degli utili e dalla partecipazione alla gestione dell’Ente Amb. Trovare soluzioni che prescindono da scelte precise, le cui conseguenze erano note, appare oggi un’impresa alquanto ardua.

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