Archeologia

Dal terreno di Carasso spunta una necropoli romana

Nella zona erano già state ritrovate delle sepolture nel 1969 e il Servizio archeologia dell'Ubc è dunque intervenuto prima delle costruzione di una casa

Servizio archeologia Ubc
20 marzo 2018
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Da inizio anno il Servizio archeologia dell’Ufficio dei beni culturali è impegnato in una nuova indagine di terreno a Bellinzona-Carasso, che ha permesso di individuare una necropoli di epoca romana. Il sedime oggetto dello scavo è inserito a Piano regolatore nel Perimetro di interesse archeologico denominato Carasso Saleggi, in quanto nella stessa zona nel 1969 furono rinvenute due sepolture di epoca romana, una delle quali ben nota perché nel corredo conservava un anello con il Cristogramma, segno del periodo di transizione fra paganesimo e religione cristiana.

Scavi fino ad aprile

Visto l’alto potenziale archeologico dell’area, il Servizio archeologia è intervenuto prima della costruzione di una nuova edificazione per documentare e salvaguardare le testimonianze presenti nel sottosuolo. Ad oggi sono state rinvenute numerose tombe ad inumazione –- da riferire a una più estesa necropoli i cui limiti sono ancora da individuare – attribuibili dai primi dati al periodo tardo-romano (circa IV secolo d.C.). Le sepolture sono realizzate con muretti a secco in sasso o lastre posate a coltello e sono racchiuse da coperture di lastre litiche di grandi dimensioni. Al loro interno le antiche strutture conservano gli oggetti del corredo funerario, che facevano parte della vita quotidiana del defunto. In particolare sono stati ritrovati attrezzi di ferro, come falcetti, asce, coltelli e pugnali oppure utensili come le fusaiole in pietra ollare (piccoli dischi muniti di foro, utilizzati nell’arte tessile), deposte prevalentemente in sepolture femminili. Gli oggetti rinvenuti testimoniano di una comunità fortemente legata al suo territorio, dedita all’agricoltura e alla pastorizia, secondo delle usanze che si sarebbero tramandate per i secoli a venire. Le ricerche proseguiranno fino ad aprile e permetteranno di aggiungere ulteriori importanti testimonianze per la ricostruzione degli usi e costumi delle antiche popolazioni presenti sul territorio del nostro Cantone.

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