Bellinzonese

Juri Clericetti: 'La mia ricetta per rilanciare il turismo'

Intervista a 360 gradi al nuovo direttore Otr bellinzonese: dalla segnaletica ai castelli alle Terme di Acquarossa, senza dimenticare i pernottamenti

1 marzo 2018
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Corre con le gambe – l’atletica e la corsa sono sue grandi passioni – ma anche con la mente: è un vulcano di idee e non ha peli sulla lingua quando è il momento di esprimersi su temi e progetti legati al territorio. Juri Clericetti, 48 anni, dallo scorso settembre è il nuovo direttore dell’Organizzazione turistica regionale (Otr) Bellinzonese e Alto Ticino. Lui si definisce un direttore «anomalo», perché invece di una formazione prettamente turistica, ne vanta una più pratica, iniziata alla Scuola alberghiera di Losanna e poi consolidata con 18 anni di direzione all’Hotel I Grappoli di Sessa. Tanta esperienza sul campo che dovrebbe essergli d’aiuto nel suo nuovo ruolo, gli facciamo notare in un’intervista a quasi sei mesi dalla sua entrata in carica. «In effetti conosco bene cosa si aspettano i turisti e quali correttivi apportare», ci risponde. Un sostegno glielo forniranno di sicuro numeri e cifre che, vista la sua passione per la matematica, Clericetti non fa a meno di snocciolare per avvalorare le sue tesi. Bellinzonese d’adozione – vive in questa regione da quasi 20 anni –, Clericetti è originario della Valle di Muggio e dal 2012 era membro del Consiglio d’amministrazione di Lugano Turismo. «Cambiano il territorio e i dialetti, ma se capisci l’approccio che devi avere con i ticinesi, tutto il mondo è paese», sottolinea. Dopo aver saputo della nomina, il neodirettore ha deciso di scandagliare tutti i luoghi del Bellinzonese e le valli, perlopiù sulle proprie gambe. «In salita vado più veloce a piedi che in bici», ammette.

Su quali aspetti della promozione turistica si sta focalizzando?

Ho trovato tante associazioni, gruppi e società che s’impegnano molto per organizzare attività sul territorio. Il problema è però la coordinazione, bisogna capire come promuoverle e commercializzarle. Dobbiamo fare gruppo e mettere in sinergia tutto quello che possiamo offrire, perché ho l’impressione che siamo come i cani sciolti. Un altro aspetto riguarda la durata dei soggiorni: AlpTransit avvicina il turista ma può anche portartelo via. È importante far capire a chi viene a visitare i castelli che dovrebbe fermarsi più di una giornata perché ci sono tante altre attività da fare. Bisogna portarli anche in Valle di Blenio, Leventina e Riviera.

Ha la ricetta per superare questo turismo mordi e fuggi?

L’intento è quello di creare sinergia tra i vari partner turistici e offrire un prodotto combinato in modo da dare la motivazione al turista di rimanere più a lungo sul nostro territorio. Questa è la vera sfida che dobbiamo affrontare per superare la debolezza della nostra Otr, dovuta al fatto che ci sono poche strutture di accoglienza: il finanziamento principale delle Otr deriva infatti dalle tasse di soggiorno che vengono incassate da hotel, ostelli e strutture d’alloggio diverse. Meno pernottamenti equivalgono a meno entrate e quindi a meno fondi per la promozione turistica. Prima di convincere i privati a investire in nuove strutture, bisogna però cercare di aumentare i pernottamenti nelle strutture attuali. Da una parte ristrutturandole (esempi recenti sono il Mövenpick nell’area di servizio di Bellinzona Sud e l’Hotel Gamper in viale Stazione) e dall’altra promuovendo delle offerte variegate e combinate che coinvolgano tutti gli attori presenti sul territorio. In pratica si vuole offrire al turista la possibilità di pagare il soggiorno in hotel e, all’interno dell’offerta, usufruire di altri servizi. La risalita a Mornera per fare un esempio. Ci stiamo lavorando. Ovviamente servirà collaborazione tra i vari operatori turistici.

Nell’autunno del 2016 sul suolo di Bellinzona sono apparsi simboli e frecce per indicare la vie dei castelli, opera di un pensionato che voleva far notare l’insufficienza della segnaletica. Cosa ne pensa?

Ha ragione. Dieci minuti dopo la comunicazione pubblica della mia nomina, ho ricevuto un e-mail dall’autore delle frecce contenente il suo dossier sulla segnaletica turistica di Bellinzona: eccezionale. Alcuni giorni dopo, sono andato ai castelli a piedi per capire se dal centro città sarei riuscito con le indicazioni presenti a raggiungere anche gli altri. In effetti le frecce mi hanno aiutato e sono felice che la segnaletica sia uno dei temi cardine approfonditi nell’ambito del progetto di valorizzazione dei Castelli di cui si sta occupando il mio predecessore, Gian Luca Cantarelli.

Terme di Acquarossa: utopia o realtà?

Il progetto di qualche anno fa che prevedeva un investimento di 100 milioni credo fosse troppo ambizioso e oserei dire “faraonico” per una realtà come quella ticinese in generale e di Acquarossa in particolare. Solo gli interessi passivi e l’ammortamento relativo a tale investimento avrebbero generato oneri finanziari troppo elevati che con l’aggiunta dei costi di gestione (in particolare quelli legati al personale), avrebbero costretto la struttura a realizzare cifre d’affari praticamente impossibili per realtà come le nostre.

Leggi l'intervista completa sull'edizione cartacea del 1° marzo 2018 a pagina 11.

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