Bellinzonese

In 28 sono finiti al pronto soccorso durante il Rabadan

I casi sono da ricondurre a risse o abuso di alcol. La polizia riferisce di quattro o cinque zuffe ogni sera, che coinvolgono anche minorenni

14 febbraio 2018
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Archiviati costumi e coriandoli, a Bellinzona oggi è tempo di pulizie e primi bilanci dell'edizione 155 del Carnevale Rabadan conclusasi nella notte. Cifre più precise verranno fornite dagli organizzatori in occasione di una conferenza stampa conclusiva prevista venerdì, ma intanto si delinea il ruolo fondamentale avuto dagli agenti di sicurezza nel sedare gli animi che in più occasioni si sono surriscaldati per colpa dell'alcol. "Ogni sera abbiamo riscontrato alcune liti scoppiate tra partecipanti, in particolare nei dintorni di piazza Indipendenza", spiega da noi contattato il responsabile della sicurezza della società Rabadan Giovanni Capoferri.

Almeno quattro o cinque episodi ogni notte, sottolinea il comandante della Polizia comunale Ivano Beltraminelli, mentre la Polizia cantonale parla di cifre in linea con le altre edizioni e nessun episodio rilevante. Liti o zuffe ma non risse, precisano le forze dell'ordine. "Grazie all'intervento tempestivo degli agenti di sicurezza presenti sul posto siamo riusciti a evitare che queste liti sfociassero in episodi più gravi di violenza", prosegue Capoferri. Tra le persone coinvolte, sia maggiorenni che minorenni.

Nel caso della ragazza che sostiene di aver subito delle molestie sessuali nella notte tra venerdì e sabato, il Ministero pubblico ha aperto un'inchiesta e ulteriori dettagli sono attesi dopo l'interrogatorio della giovane da parte della procuratrice pubblica Marisa Alfier.

Una trentina di persone al pronto soccorso

Sono 28 i partecipanti al Carnevale Rabadan che per svariati motivi non hanno potuto essere trattati nella tendina sanitaria e che hanno quindi fatto ricorso al pronto soccorso dell'ospedale San Giovanni. Le cifre ci vengono fornite dal responsabile del pronto soccorso bellinzonese Rainero Spinelli. Contrariamente agli ultimi anni, aggiunge, tra di essi non figurava alcun minorenne. I casi – non gravi e risolti senza la necessità di ricoverare i pazienti – riguardavano persone rimaste ferite in occasione di zuffe o che presentavano sintomi da abuso di alcol. Per quanto riguarda gli interventi effettuati nella tendina sanitaria, i primi dati riferirebbero di cifre in linea con gli anni precedenti con un leggero aumento, probabilmente imputabile all'abbinamento tra abuso di alcol e temperature particolarmente fredde.

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